Pensioni o bonus Giorgetti? 265 euro in più con un lordo annuo di circa 30 mila euro, conviene davvero? In quali casi è opportuno richiederlo? Entriamo nel dettaglio…

"Il meccanismo prevede che il lavoratore che sceglie di restare a lavoro può trasformare la propria quota di contributi in un aumento immediato in busta paga. Si tratta quindi di un’agevolazione per... "

Molti lavoratori sulla soglia della pensione anticipata possono valutare se restare sul posto di lavoro oppure andare in pensione. Come è stato già preannunciato il Bonus Giorgetti sarà confermato anche nel 2026. Ma a chi conviene davvero adottare questa misura? Entriamo nel dettaglio… 

Come funziona ? 

Il meccanismo prevede che il lavoratore che sceglie di restare a lavoro può trasformare la propria quota di contributi in un aumento immediato in busta paga. 

Si tratta quindi di un’agevolazione per chi decide di posticipare il proprio pensionamento, il rinvio permette al lavoratore,  che avrà raggiunto i requisiti per la pensione anticipata , di proseguire la propria carriera professionale e al contempo guadagnare in più. 

Parlando di percentuali…

Il dipendente così facendo rinuncia all’accredito della quota di contributi a suo carico che è del 9,19% per uno stipendio lordo nel privato e 8,89% per uno stipendio lordo nel pubblico. In parole povere è questa “percentuale” il guadagno netto in busta paga

Il compito del datore di lavoro…

Il datore di lavoro non versa più le percentuali, precedentemente citate, all’Inps o altro ente previdenziale ma le verserà direttamente al lavoratore in busta paga. L’effetto sarà quindi uno stipendio mensile più alto.

Un incentivo, sì, ma da valutare…

L’interessato, il primo fattore che dovrà valutare bene sono i pochi mesi o anni di differenza che gli restano ancora da lavorare. Se il “sacrificio” consiste in un periodo di lavoro limitato avrà certamente un vantaggio nel guadagnare qualche centinaia di euro in più al mese senza oneri fiscali. 

Requisiti…

Possono presentare domanda : 

• Chi ha maturato entro il 31 dicembre 2026 i requisiti per la pensione anticipata ordinaria, ovvero 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne;

• I lavoratori dipendenti iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) o altre forme sostitutive;

N.B.: Il lavoratore non deve percepire già una pensione e né deve aver presentato domanda per un trattamento previdenziale diretto: unica eccezione riguarda eventuali assegni di invalidità.

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Interessa anche al pubblico Impiego? 

Sì, il diritto è esteso a tutti i dipendenti, sia privati che pubblici. Per chi avrà maturato i requisiti nelle annualità 2025-2026, le finestre di uscita restano quelle già conosciute, ovvero, quelle mobili di tre o quattro mesi a seconda della gestione.

Per chi decide di adottare tale misura quando e in che modo si riceverà il compenso? 

Gli effetti del bonus non sono istantanei…

Se la domanda di  rinuncia alla pensione anticipata viene presentata prima della prima data utile per la decorrenza della pensione stessa, il beneficio sarà erogato proprio da quella finestra; Se, invece, la domanda coincide con la prima finestra o viene presentata successivamente, il contributo aggiuntivo partirà dal primo giorno del mese successivo.

Da quel momento il datore di lavoro e/o l’azienda trasferisce l’importo aggiuntivo netto in busta paga senza versare in forma di contributi. 

Tutto questo procedimento avviene previa autorizzazione da parte dell’Inps: 

È obbligatorio presentare domanda online, successivamente, l’istituto nazionale comunica l’esito entro trenta giorni sia all’interessato sia al datore. Solo dopo tale approvazione la misura diventa operativa producendo i suoi effetti.

I vantaggi..

Per decidere al meglio è di fondamentale importanza prestare attenzione a 3 fattori principali: 

• FINESTRE TEMPORALI: Come abbiamo già preannunciato, per l’anticipata ordinaria, gli scatti restano di tre o quattro mesi a seconda della gestione. Queste finestre sono importanti perché la trasformazione dei contributi nel versamento diretto scatta dal primo mese utile successivo alla rinuncia, e di conseguenza presentare la domanda in anticipo permette di non perdere soldi;

• PIANO FISCALE: Sul piano fiscale, per il dipendente il meccanismo è particolarmente favorevole, perché l'aumento in busta paga, è una somma che non rientra nel reddito tassabile e non subisce imposte sul reddito; 

• CONTRIBUTI: Questi per il dipendente potrebbero rappresentare uno svantaggio in quanto i contributi durante i mesi nei quali si adotta la misura crescono solo con la quota versata dal datore, quindi in maniera più lenta. Per tale motivo, come abbiamo già detto, la misura può rappresentare un vantaggio per periodi limitati.

In termini economici…

Ma quanto si guadagna davvero in più? 

Il primo meccanismo da comprendere è che più è alta la retribuzione imponibile maggiore è la quota che si riceve in busta paga…

Reddito lordo annuo (€)	Incentivo annuo (€)	Incentivo mensile (€)
25.000	2.300	190
30.000	2.750	230
35.000	3.200	265
45.000	4.140	345
>60.000	5.500+	450+

Attenzione al periodo di durata di permanenza sul lavoro…

Su un orizzonte di dodici mesi, gli importi possono essere visti come un incasso una tantum distribuito lungo l’anno. Su diciotto mesi, le cifre si moltiplicano per 1,5. Su ventiquattro mesi possono addirittura raddoppiare. 

Reddito lordo annuo (€)	Incentivo annuo (€)	Mensile (€)	18 mesi (€)	24 mesi (€)
25.000	2.300	190	3.450	4.600
30.000	2.750	230	4.125	5.500
35.000	3.200	265	4.800	6.400
45.000	4.140	345	6.210	8.280
60.000+	5.500+	450+	8.250+	11.000+

di LA REDAZIONE

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