Si chiama “liceo breve” il progetto in fase di sperimentazione che porta gli studenti a terminare il percorso di studi in 12 anni invece di 13. Il Ministero dell'Istruzione avrebbe proposto di portare la sperimentazione dei 4 anni in mille istituti italiani.
La sperimentazione, attiva dal 2018-2019 per volere dell'ex ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, ad oggi vede coinvolti 200 istituti il doppio rispetto all’inizio.
Il ministro Bianchi è tra i principali sostenitori e, già nel 2020, aveva affrontato il tema di ridurre la durata delle superiori da cinque a quattro anni.
La novità dell'ampliamento (per l’a.s. 2022/2023), è contenuta in una bozza di un decreto ministeriale che il dicastero di viale Trastevere ha inviato al Consiglio superiore della pubblica istruzione (Cspi), l’organo consultivo del ministero, che esprimerà il suo parere.
La riduzione dai 5 ai 4 anni per la scuola secondaria di secondo grado, non sarà una "scorciatoia" per terminare la scuola prima: gli istituti che parteciperanno dovranno impegnarsi nel garantire il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento previsti per il quinto anno di corso entro la fine del quarto anno scolastico.
In molti Paesi europei come Francia, Belgio, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito si consegue il diploma a 18 anni invece che 19, ottenendo così un anno in più da dedicare agli studi universitari o per la ricerca del lavoro.
Durante questo percorso di 4 anni dovrà essere assicurato l’insegnamento di tutte le discipline previste dall’indirizzo di studi.
Per partecipare alla sperimentazione, le scuole dovranno inviare un progetto in cui metteranno a punto un piano per passare da cinque a quattro anni. Tra i requisiti, è previsto il potenziamento linguistico, la possibilità di scegliere laboratori e insegnamenti personalizzati, oltre a dover rimodulare le ore di lezione e il calendario scolastico.
Gli istituti che otterranno l'autorizzazione per il piano quadriennale saranno seguiti da un Comitato scientifico nazionale, che ogni anno si occuperà di valutare gli insegnamenti e trasmettere una relazione al ministero con le osservazioni.
di VALENTINA ZIN