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IL GIUDICE DI VENEZIA DECRETA UNA DOPPIA VITTORIA PER ANIEF, DOCENTE PRECARIA RECUPERA LA RPD E LA CARTA DOCENTE CHE LE ERANO STATE NEGATE

Marcello Pacifico: “la Rpd per i docenti non di ruolo, come la Cia per il personale Ata precario, rappresentano dei diritti che vanno difesi a tutti i costi: vanno assegnate anche per un solo giorno di supplenza"



È ormai assodato che i precari, che negli ultimi 5 anni abbiano svolto una supplenza fino al 31 agosto, al 30 giugno o comunque di 5-6 mesi per anno scolastico anche non continuativi, abbiano pieno diritto nel presentare ricorso per chiedere il risarcimento per mancata assegnazione della Carta del docente.

Questa volta il Tribunale di Venezia ha sentenziato una doppia vittoria, infatti una docente precaria ha recuperato, grazie al doppio ricorso presentato da ANIEF, sia la Retribuzione professionale docente che le quote della Carta del docente. Il giudice le ha dato pienamente ragione facendo recuperare in un colpo solo circa 1.500 euro che durante le supplenze, peraltro di brevi periodi, l’amministrazione gli aveva indebitamente negato. In entrambi i casi, nella sentenza si è fatto riferimento all’ampia giurisprudenza che si è venuta a determinare negli ultimi anni su questo genere di controversie a danno dei precari della scuola.



Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “la Rpd per i docenti non di ruolo, come la Cia per il personale Ata precario, rappresentano dei diritti che vanno difesi a tutti i costi: vanno assegnate anche per un solo giorno di supplenza. Si tratta di oltre 170 euro non considerati in busta paga: per farli propri occorre però presentare ricorso con Anief. Così come va presentato ricorso per avere i 500 euro della Carta del docente: non farlo è davvero un peccato, ancora di più perché il ricorso è gratuito”.


LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI VENEZIA

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contrariis reiectis, definitivamente decidendo, così provvede:

1. dichiara il diritto della ricorrente per gli aa.ss 2021/2022 e 2022/2023 al beneficio di cui all’art. 1, comma 121, legge n. 107 del 2015, usufruendo dell’importo di € 500 annui tramite “Carta elettronica”, e condanna il Ministero dell’Istruzione all’adozione d’ogni atto necessario per consentirne il godimento;

2. accerta inoltre il diritto della ricorrente a percepire la retribuzione professionale docenti, prevista dall’art. 7 del CCNI del 31.08.1999, anche in relazione al servizio prestato in forza dei contratti a tempo determinato per lo svolgimento di cd supplenze brevi nell’ a.s. 2020/2021 e condanna il Ministero dell'Istruzione al pagamento a tale titolo di euro 485,00 oltre interessi legali dalla scadenza al saldo;

3. condanna infine il medesimo Ministero dell’Istruzione alla rifusione delle spese di lite, liquidate, al netto di accessori di legge, in euro 1.250.00 , oltre a CU se versato e con distrazione a favore del difensore anticipatario se richiesta

Così deciso in Venezia, 20.12.2023

Il Giudice



I PRECARI COME POSSONO RECUPERARE LA RPD?

Anief ricorda che secondo la Cassazione la Retribuzione professionale del docente “ha natura fissa e continuativa e non è collegato a particolari modalità di svolgimento della prestazione del personale docente ed educativo (cfr. fra le tante Cass. n. 17773/2017)”. Dello stesso avviso si è detta l’Unione europea, poiché secondo la clausola 4 dell'Accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70/CE, il docente che stipula un contratto a tempo determinato, anche per pochi giorni, non può essere trattato in modo meno favorevole dei colleghi già immessi in ruolo.



I PRECARI O EX SUPPLENTI COME RECUPERANO LA CARTA DEL DOCENTE?

A sostenere che la Carta del docente va anche ai precari è stato innanzitutto il Consiglio di Stato che con la sentenza n. 1842della Sezione VII ha espresso un giudizio inequivocabile. Di lì a qualche mese anche la Corte Giustizia europea (sez. VI del 18 maggio 2022, n. 450) ha emesso un parere analogo. Di recente, a fine ottobre, pure la Corte di Cassazione ha avallato il medesimo diritto da allargare ai docenti precari, spiegando che non solo va fruito dagli 80mila insegnanti con supplenza fino al 31 agosto, ma anche dagli 120mila che ogni anno sottoscrivo una supplenza fino al 30 giugno. Per questi motivi, Anief ha predisposto un ricorso gratuito che ve presentato entro cinque anni dalla supplenza per evitare che cada in prescrizione.


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di LA REDAZIONE


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