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Assegnazione provvisoria e utilizzazione nella scuola: cosa sono, come funzionano e cosa cambia nel 2025/26

"In questo articolo facciamo chiarezza su due strumenti fondamentali: l’assegnazione provvisoria e la utilizzazione. Vediamo cosa sono, come funzionano... "


Ogni anno, per migliaia di insegnanti e personale scolastico, arriva il momento delle domande di mobilità: trasferimenti, utilizzazioni, assegnazioni provvisorie. Sono occasioni importanti per conciliare esigenze professionali e personali, ma spesso anche fonte di dubbi e incertezze.

In questo articolo facciamo chiarezza su due strumenti fondamentali: l’assegnazione provvisoria e la utilizzazione. Vediamo cosa sono, come funzionano, a chi si rivolgono e quali novità ci sono per l’anno scolastico 2025/26.

Che cos’è l’assegnazione provvisoria?

L’assegnazione provvisoria è un movimento annuale che consente agli insegnanti e al personale scolastico di ottenere un incarico temporaneo in una provincia diversa da quella di titolarità. La sua principale caratteristica è che risponde a esigenze personali o familiari importanti, come ad esempio il ricongiungimento con i figli, il coniuge o convivente, o gravi motivi di salute propri o di familiari.

Tuttavia, per presentare domanda, è necessario rientrare nelle categorie previste dal Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI), come genitori di figli minori o persone con disabilità grave.

Durata e tempistiche: l’assegnazione provvisoria dura un anno scolastico e la domanda per l’anno 2025/26 si dovrà presentare nella prima decade di luglio tramite il portale Istanze Online.

Attenzione: scegliere l’assegnazione provvisoria significa interrompere la continuità didattica nella scuola di titolarità, con conseguente perdita del punteggio maturato.

Che cos’è l'utilizzazione?

L'utilizzazione è un movimento che consente al docente di prestare servizio in un posto diverso da quello di titolarità, ma nella stessa provincia o in una provincia diversa, a seconda del tipo di utilizzazione, senza però cambiare la propria sede di titolarità.

Questa opzione è generalmente richiesta dai docenti in condizioni particolari, come i soprannumerari, quelli trasferiti d’ufficio o in esubero provinciale.

Durata e tempistiche:

anche l'utilizzazione ha durata annuale, con domanda da presentare sempre nella prima decade di luglio tramite Istanze Online.

Il vantaggio dell'utilizzazione è che non interrompe la continuità didattica e quindi si mantiene il punteggio accumulato nella scuola di titolarità.

Il vincolo quinquennale per i neoassunti

Dal 2023, per i docenti neoassunti a tempo indeterminato è stato introdotto un vincolo quinquennale di permanenza nella scuola di titolarità, che sostituisce il precedente vincolo triennale. Questo significa che, a meno di casi particolari e deroghe (ad esempio, motivi di salute gravi o situazioni familiari documentate), i docenti neoassunti devono restare almeno cinque anni nella stessa scuola prima di poter presentare domanda di trasferimento, assegnazione provvisoria o utilizzazione.

Il vincolo quinquennale ha l’obiettivo di garantire maggiore continuità didattica e stabilità nel corpo docente, riducendo così i frequenti spostamenti e migliorando la qualità del servizio scolastico.

Importante: questo vincolo si applica solo ai docenti assunti a tempo indeterminato dal 2023/24 in poi. Chi era già titolare prima mantiene le regole precedenti.

Come presentare la domanda?

Le domande di assegnazione provvisoria e utilizzazione si presentano esclusivamente online, attraverso il portale Istanze Online del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

È fondamentale rispettare le scadenze e fornire tutta la documentazione richiesta per non rischiare di perdere l’opportunità.

Consigli utili:

  • Valuta attentamente le ragioni personali e professionali prima di richiedere un movimento, soprattutto se pensi all’assegnazione provvisoria, che può comportare perdita di punteggio;

  • Tieni monitorate le comunicazioni ufficiali del Ministero per aggiornamenti su scadenze e criteri;

  • Se possibile, chiedi supporto a sindacati o esperti per la compilazione della domanda;

    La mobilità è un momento delicato ma fondamentale nella vita lavorativa di chi opera nella scuola. Comprendere bene le differenze tra assegnazione provvisoria e utilizzazione e conoscere i vincoli normativi come quello quinquennale aiuta a fare scelte più consapevoli e in linea con le proprie esigenze.

Utilizzazione e assegnazione provvisoria su altra classe di concorso: cosa sapere

Se hai già fatto domanda di mobilità e non hai ottenuto il trasferimento desiderato, oppure non hai partecipato, puoi comunque provare a migliorare la tua situazione con due possibilità: utilizzazione e assegnazione provvisoria.

Posso chiedere utilizzazione o assegnazione provvisoria su una classe di concorso diversa dalla mia?

Sì, sia con l’assegnazione provvisoria che con la utilizzazione puoi chiedere di essere assegnato a una classe di concorso diversa, a patto che tu sia abilitato o abbia titolo per insegnarla.

Differenze principali:

Assegnazione provvisoria: è un incarico temporaneo per motivi personali o familiari, che dura un anno e può essere rinnovato. Cambi temporaneamente la sede di servizio, ma non la titolarità.

Utilizzazione: ha una natura più legata alle esigenze dell’organico e della scuola; anche questa dura un anno, è rinnovabile e ti permette di lavorare in una sede diversa senza perdere la titolarità nella scuola originaria.

Come funziona la domanda?

Le domande si presentano tramite il portale Istanze Online nella finestra stabilita ogni anno (solitamente in estate). Devi indicare chiaramente la nuova classe di concorso e la scuola o provincia dove chiedi di essere utilizzato o assegnato. Ricorda che per entrambe le procedure vale la regola fondamentale: devi avere il titolo o l’abilitazione per insegnare nella classe di concorso richiesta.

Cosa succede se ottengo l’assegnazione provvisoria o l’utilizzazione?

Potrai insegnare nella classe di concorso richiesta, nella scuola indicata, per tutta la durata dell’anno scolastico.

Nel caso di utilizzazione, mantieni la titolarità nella tua scuola di origine.

Nel caso di assegnazione provvisoria, la sede di servizio è temporaneamente diversa, ma al termine tornerai alla tua scuola di titolarità.




di LA REDAZIONE



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