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Galiano: "Insegnare è un’arte e non può essere un ripiego, una soluzione di salvataggio. Occorrono vocazione, competenza e motivazione."

Molti ritengono che insegnare sia una vera e propria “missione”, un atto di coraggio che richiede tanto sacrificio, impegno ed una completa…

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La funzione svolta da un insegnante, nell’ambito del percorso formativo ed educativo di uno studente, è senz’altro fondamentale e di primaria importanza: il docente, infatti, in qualità di educatore, attraverso la sua capacità empatica e comunicativa, è in grado di stimolare la curiosità e l’interesse dell’allievo, favorendo così l’apprendimento e la trasmissione non solo di nozioni astratte, ma anche di principi basilari utili ai fini di una crescita sana e consapevole.


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Un buon maestro, quindi, funge da guida, orientando gli allievi nella giusta direzione, supportandoli e alimentando il loro desiderio di sapere.

Molti, a tal fine, ritengono che insegnare sia una vera e propria “missione”, un atto di coraggio che richiede tanto sacrificio, impegno ed una completa dedizione, quasi come se ci si dovesse immolare per una causa persa sin dal principio. A tal proposito lo scrittore ed insegnante italiano Enrico Galiano sottolinea l’utilizzo improprio della parola “missione”, evidenziando al contempo cosa significhi davvero essere un insegnante ed esprimendo il suo pensiero in tal modo:


“No, insegnare non è una missione. Missione è una parola pericolosa. Sapete perché? Perché evoca tutto un mondo diverso da quello che è – o almeno dovrebbe essere – l’insegnamento: la dici e subito ti saltano in mente immagini di preti nelle favelas, suore nelle zone di guerra, Robert De Niro che porta carichi più pesanti di lui nel fango mentre in sottofondo corre il Gabriel’s oboe di Ennio Morricone.

Insomma: un lavoro che fai per gratuita completa dedizione. Come un immolarsi, un sacrificarsi.

Allora qui sorge spontanea una domanda: direste mai che fare il chirurgo è una missione? Che lo è fare l’avvocato? L’ingegnere?

Eppure, anche l’insegnante ha bisogno di un percorso di studi altamente professionalizzante. Anche lui – o lei – deve accumulare anni di tirocini formazioni corsi ricorsi esami.

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Comunque.

Sapete perché dovremmo smettere di dirlo?Perché missione è una definizione che sposta questo lavoro così complesso dalla parte dei “lavori che sono pagati ma potrebbero essere anche gratis”.Di quelle cose che fai quasi per un anelito di volontarismo. O di quelli che un po’ ti pagano e un po’ no, quasi come un riconoscimento simbolico.

Che è abbastanza vero, eh: se andiamo a vedere la media degli stipendi degli insegnanti italiani rispetto a quelli degli altri paesi europei, rischiamo davvero il coccolone.

Però però.È così che l’insegnamento si innesta nell’immaginario. Le parole sono importanti e il fatto che si usi sempre questa – “missione” – quando si parla dell’insegnamento significa che, semplicemente, non abbiamo capito cos’è e cosa fa un insegnante.

Provo a spiegarlo io, in base a quello che ci ho capito.

Un insegnante è un professionista. Esattamente come un chirurgo, un avvocato, un ingegnere.

Un insegnante è una persona con specifiche competenze in ambito educativo.


Un insegnante è qualcuno a cui è assegnato l’importantissimo compito di occuparsi della formazione culturale e umana dei vostri figli.

Un insegnante è, anche, un pubblico ufficiale. Un rappresentante delle istituzioni che, come un agente delle forze dell’ordine, un politico o un magistrato, ha il compito di gestire un complessissimo ambito della vita pubblica: la scuola.

E infine.

Un insegnante è un artista.Sì, uso questa parola, perché insegnare è prima di tutto un’arte. Che richiede talento e studio, predisposizione e lavoro continui. E che non è da tutti, proprio come ogni arte.


Che dite possiamo darci, come missione, di non chiamarla più una missione?”.

Le parole di Galiano, significative e mai scontate, arrivano dritte al punto senza troppi giri di parole: insegnare “non può essere un ripiego. Una soluzione di salvataggio. È troppo importante. Sarebbe come permettere a qualcuno senza formazione alcuna di entrare in sala operatoria. Con la differenza che un chirurgo un male lo cura: un professore lo può provocare”.

Dunque non si può parlare di missione e per insegnare occorre vocazione, competenza e motivazione: l’insegnante, infatti, è un professionista, con specifiche competenze in ambito educativo, colui che si occupa della formazione culturale ed umana dei propri allievi; insegnare, quindi, è prima di tutto un’arte che richiede talento e studio, predisposizione e lavoro continui, così come spiegato molto dettagliatamente da Enrico Galiano, e quindi non è da tutti.

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di VALENTINA TROPEA

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