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Schettini: "Ma davvero con il cielo nuvoloso non ci si abbronza? È una questione di fisica"

Chissà quante volte vi sarà capitato di ritrovarvi al mare ma in una giornata un po' nuvolosa, quasi come se il sole si nascondesse timidamente, non permettendovi di...

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Chissà quante volte vi sarà capitato di ritrovarvi al mare ma in una giornata un po' nuvolosa, quasi come se il sole si nascondesse timidamente, non permettendovi di godere al massimo della vostra meravigliosa giornata di relax.

A tal fine una domanda sorge spontanea: "Ma davvero con il cielo nuvoloso non ci si abbronza?".

Per poter rispondere adeguatamente a tale quesito è importante far riferimento al Professore di Fisica, Vincenzo Schettini, che in maniera chiara e dettagliata ci spiega bene tale aspetto, esprimendo il suo pensiero in tal modo:

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"Giornata nuvolosa, me ne sono venuto al mare, non mi sono portato la crema, perché non c'è il sole e non ci si abbronza. Ma cosa dice la fisica? Il sole emette radiazione elettromagnetica e, tra tutte le lunghezze d'onda, quella corrispondente alla radiazione ultravioletta è quella che prevalentemente ci fa abbronzare e danneggia la nostra pelle. Ora, quando è nuvoloso buona parte della radiazione del sole non riesce ad attraversare le nuvole, e quindi ci arriva meno calore per irraggiamento, cioè sentiamo meno caldo. Invece, la maggior parte dei raggi ultravioletti attraversa indisturbata le nuvole, arrivando sulla nostra pelle, e per questo motivo è fondamentale continuare a proteggerci con la crema anche quando è completamente nuvoloso. Mi raccomando protezione solare sempre".

Dunque possiamo sfatare questo mito: anche con il cielo nuvoloso ci si abbronza e non bisogna farsi trarre in inganno perché le nuvole si limitano a fornirci solo un po' di ombra naturale. Si ricordi, infatti, che buona parte dei raggi ultravioletti attraversa le nuvole, arriva sulla nostra pelle, e quindi è importante continuare a proteggerci utilizzando la crema solare per evitare fastidiosissime e dolorose scottature ed irritazioni.

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di VALENTINA TROPEA

1 commento


Gabriele Bariletti
24 lug

A proposito della bella spiegazione del collega Schettini vorrei aggiungere essere le nubi un fantastico fattore serra. Basta notare come di inverno la temperatura notturna, sottozero col cielo sereno, salga anche oltre i 10°C appena il cielo si annuvoli, bloccando del tutto l'albedo. I raggi infrarossi non riescono certo a passare il filtro del vapore acqueo in condensazione. Oltre ovviamente al calore latente di vaporizzazione ceduto all'aria dal vapore che torna allo stato liquido.

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