Per Vella, a lotta contro il Covid non è ancora finita, la definisce infatti una "pandemia infinita”. La campagna vaccinale fino ad or effettuata non sembrerebbe, a suo parere, sufficiente.
"Il coronavirus rimarrà fra noi per molto tempo. - spiega Vella - È più astuto dei suoi predecessori (quei coronavirus, cugini che hanno provocato le due epidemie di Sars e Mers, scomparse rapidamente ndr), è cattivo ma non troppo (cioè non uccide le persone come il virus Ebola, autoeliminandosi, ma ci convive), è geniale perché si trasforma, nelle sue varianti, e continua a infettare più gente che può, per sopravvivere. Una questione darwiniana".
Sulla questione dei richiami per il professore è “tutto da valutare, passo dopo passo. Una cosa, però, è certa: l’immunità contro questo coronavirus non dura, sia quella stimolata dall’infezione vera e propria, sia quella determinata dai vaccini. Da qui l’esigenza di pensare a richiami successivi".
"Al momento non abbiamo dati che dimostrino che gli attuali vaccini siano davvero efficaci: "Funzionicchiano”, tant’è che si sta pensando di aggiornarli, ma sono sempre meglio di niente. E anche l’idea della quarta dose è quella di “pompare”, con quello che ho, il sistema immunitario perché reagisca al virus. Ancora meglio di niente, nell’emergenza. In prospettiva dovremmo immaginare di vaccinarci ogni anno, come si fa con l’influenza", conclude l’infettivologo.
di VALENTINA ZIN
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