"In questa prospettiva, le nuove Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica prevedono esplicitamente percorsi educativi per il contrasto alle dipendenze derivanti da droghe, nella convinzione che..."
La Scuola, quale luogo nel quale accompagnare e guidare gli studenti nel percorso di formazione e crescita personale, svolge anche un ruolo rilevante nell’individuare percorsi educativi intesi a prevenire l’uso di sostanze stupefacenti e dipendenze patologiche comportamentali, attraverso la promozione di stili di vita sani. In questa prospettiva, le nuove Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica prevedono esplicitamente percorsi educativi per il contrasto alle dipendenze derivanti da droghe, nella convinzione che conoscere i rischi e gli effetti dannosi del consumo di ogni tipologia di droghe, comprese le droghe sintetiche, e di altre sostanze psicoattive, nonché dei rischi derivanti dalla loro dipendenza, anche attraverso l’informazione delle evidenze scientifiche circa i loro effetti per la salute, è essenziale per prevenire ogni tossicodipendenza e promuovere strategie di salute e benessere psicofisico.
Nell’ambito delle finalità sopra descritte, si colloca l’esigenza di svolgere all’interno delle scuole attività di informazione, formazione e sensibilizzazione circa i rischi derivanti dalla recente diffusione della circolazione e dell’utilizzo illegale di fentanyl. Si tratta di un farmaco impiegato in medicina come potente analgesico e anestetico, con effetti simili alla morfina, ma da 50 a 100 volte più potente di quest’ultima, il cui utilizzo illegale, attraverso i canali clandestini della droga, sta rappresentando una vera e propria emergenza negli Stati Uniti, dove ha trovato, ad oggi, più larga diffusione tra i giovani. Il fentanyl, distratto dal mercato farmaceutico o prodotto illegalmente, e i suoi derivati possono provocare danni psico-fisici gravissimi sino a condurre alla morte; i suoi effetti sono associati a sostanze come l’eroina, la cocaina e la metamfetamina. Nel 2021, gli Stati membri dell’UE hanno segnalato all’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, il dato di 137 casi di decessi associati all’assunzione di fentanyl; nessuno in Italia. È evidente, tuttavia che, pur non essendoci un’emergenza nel nostro Paese, è necessario non trovarsi impreparati nel prevenire l’utilizzo di questa pericolosa sostanza. A tal fine, il Governo ha adottato il “Piano nazionale contro l’uso improprio di fentanyl e di oppioidi sintetici”, promosso e coordinato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - Dipartimento per le politiche antidroga, alla cui definizione hanno collaborato diverse Amministrazioni, ivi compreso questo Ministero ed Enti collegati.
Con l’intento di fornire a tutti i docenti interessati elementi informativi di base circa le caratteristiche e i rischi derivanti dall’uso improprio di tali sostanze, si trasmettono le allegate schede che possono costituire strumento di supporto nell’ambito dell’educazione alla salute, per sensibilizzare e responsabilizzare gli studenti su questa pericolosa sostanza. Le schede sono state predisposte dal Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri e condivise da questo Ministero e dal Ministero della Salute. Il citato Piano si inserisce in un più ampio progetto, volto a promuovere un’azione congiunta e integrata per rafforzare a livello territoriale la collaborazione in materia di prevenzione dell’uso di sostanze illegali e delle dipendenze patologiche in età scolare. Il progetto, diretto anch’esso alle scuole di ogni ordine e grado, trova concreta attuazione nel Protocollo d’Intesa sottoscritto tra il Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Coniglio dei ministri, il Ministero dell’istruzione e del merito, il Ministero della salute, il Ministero dell’interno e la Conferenza delle Regioni. La Scuola può, quindi, assumere un ruolo strategico tra tutti i soggetti che, pur nei distinti ruoli, sono coinvolti in un rapporto di corresponsabilità educativa nei diversi contesti di crescita dei giovani.
NOTA
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di LA REDAZIONE
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