Lucangeli: “Il potere di un abbraccio, medicina naturale dei rapporti umani. Dall’empatia alla capacità di prendersi cura delle emozioni per dare conforto, dare forza e coraggio"
- La Redazione

- 20 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 23 ott
Scopri come abbraccio, empatia e cura delle emozioni possono trasformare i rapporti umani e favorire crescita, fiducia e benessere interiore...

Spesso pensiamo che per crescere o superare le difficoltà basti forza di volontà o ragione. Ma le emozioni hanno il loro linguaggio, e comprenderle è la vera chiave per costruire fiducia e legami duraturi. Lucangeli ci ricorda che a volte basta un gesto semplice, un abbraccio, per far sentire l’altro accolto, sicuro e capace di affrontare le sfide della vita. L’empatia non è un optional: è la medicina naturale dei rapporti umani.
L’essere umano pur avendo mezzi potentissimi per curare molti disagi che vive durante la sua vita spesso non ha le giuste competenze per utilizzarli. Ci vorrebbe un foglietto illustrativo dei sentimenti, delle emozioni, con possibili effetti indesiderati ma anche con cure e rimedi.
Daniela Lucangeli, esperta di psicologia dello sviluppo, in un suo intervento pone l'attenzione sulla gestione delle emozioni, dei conflitti e scomodità altrui. Quando ci troviamo davanti ad una persona, un nostro caro, che commette un errore, "inciampa", spesso diventiamo rigidi e austeri, non riuscendo a cogliere ciò di cui ha realmente bisogno. Ed è qui che deve entrare in gioco l’empatia, quella capacità di adattare noi in base alle esigenze dell’altro, ciò non vuol dire accettare anche ciò che non ci piace, ma entrare realmente nei panni dell’altro, capire come in quel momento si sente, capire le emozioni che in quella determinata situazione lo attraversano.
Portando questo concetto al rapporto tra genitore e figlio Lucangeli afferma: “la nostra specie evolutiva ha la modalità naturale di "consolare" cioè “con solo” con chi è solo. Quando un bambino è stanco, affaticato, oppresso non occorre dire “Te l’avevo detto io, hai visto che aveva ragione la mamma”, ma possiamo fare una cosa molto semplice e naturale come lo definisce l’esperta, possiamo “abbracciare”.
Far sentire il nostro calore, la nostra presenza autentica. Attraverso l’azione, il gesto il bambino capirà che può affidarsi, capirà “da questo momento sono io che avrò cura di te, puoi fidarti”. Questo concetto è facilmente adattabile anche al mondo degli adulti, infatti dichiara l’esperta: “Quando siamo in un momento in cui non ce la facciamo più. Non abbiamo bisogno di un giudice. Ma abbiamo bisogno di chi attiva il nostro sistema di “conforto” quindi “con forza”. Dandoci forza. La natura è il sistema evolutivo incredibile che ci porta verso il meglio”.
I rapporti umani sono straordinari, ci permettono di risollevarci, di attutire le cadute, anche quelle più dolore. Nessuno si salva da solo. Un individuo ha sempre bisogno di un altro: il figlio ha bisogno della madre e del padre, l’alunno ha bisogno della sua maestra, i fidanzati hanno bisogno l’un l’altro per potere portare avanti il loro progetto di vita. In conclusione, quando ci accorgiamo che le nostre reazioni, le nostre frasi non sono in linea con i bisogni dell’altra persona, possiamo raddrizzare il tiro. Come ? con i gesti, con l’abbraccio. Capire, comprendere, conoscere con consapevolezza il bisogno altrui, inteso come mancanza di qualcosa di indispensabile, è un processo lungo. Richiede tempo, dedizione, cura, amore e quando si inciampa, bisogna ricordarsi delle mani reciproche, per affrontare con l’altro e per l’altro le sfide che la vita ci pone davanti.
di NATALIA SESSA






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