Pacifico: “ancora una volta si sta discriminando chi ha svolto un servizio nella scuola paritaria o negli istituti di formazione professionale, ben sapendo che si tratta di una esperienza di lavoro che va considerata a tutti gli effetti sotto l’egida della scuola pubblica. Riteniamo che dire ‘no’ a priori sia un errore e per questo ci rivolgiamo al giudice”
Un'altra battaglia, questa volta a difesa dei docenti che hanno prestato servizio presso scuole paritarie o IEFP, per permettere loro di partecipare al concorso a dirigente scolastico. Ricordiamo che nelle domande per le GPS il servizio prestato viene considerato in egual modo, in termini di punteggio, rispetto a quello prestato presso scuole statali. Quindi la domanda nasce spontanea, perché non dovrebbe essere considerato in egual modo in termini di requisito per la partecipazione al concorso a dirigente scolastico?
Il servizio svolto nella scuola paritaria o nei percorsi di istruzione e formazione professionale va considerato alla pari di quello svolto nella statale: quindi i docenti che hanno svolto almeno cinque anni di servizio negli istituti paritari o presso gli IeFP possono presentare domanda per fare il concorso di dirigente scolastico. A sostenerlo è il sindacato Anief, ancora di più dopo che nel 2023 il tribunale di Padova ha rimesso in discussione la questione del mancato riconoscimento del servizio svolto nella scuola paritaria a proposito della ricostruzione di carriera dei neo-immessi in ruolo con un passato da precari nella paritaria. In attesa che anche la Corte di Giustizia europea si esprima sulla questione, l’Ufficio legale Anief ritiene che vi siano tutti i presupposti per fare partecipare questi insegnanti al concorso per diventare dirigente scolastico.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “ancora una volta si sta discriminando chi ha svolto un servizio nella scuola paritaria o negli istituti di formazione professionale, ben sapendo che si tratta di una esperienza di lavoro che va considerata a tutti gli effetti sotto l’egida della scuola pubblica. Riteniamo che dire ‘no’ a priori sia un errore e per questo ci rivolgiamo al giudice”.
Possono aderire al ricorso i docenti confermati in ruolo nella scuola statale, in possesso di laurea (magistrale, specialistica o diploma accademico) che hanno prestato almeno 5 anni di servizio utile (180 giorni di servizio per anno scolastico prestato anche in modo non continuativo, oppure servizio ininterrotto dal 1° febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale) con contratti a tempo determinato o indeterminato in scuola statale e/o paritaria e/o nei percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP).
di LA REDAZIONE
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