Ad oggi, nonostante il proseguimento della campagna vaccinale, il 26% dei contagiati riguarda i ragazzi in età scolare (under 20).
La situazione tra i banchi di scuola è assai critica: sono ben 10 mila le classi attualmente in quarantena.
Si inizia quindi a pensare ad un piano ben dettagliato per un ritorno in classe in sicurezza attraverso l’utilizzo di mascherine FFP2 e ad una miglior gestione dei contatti positivi.
Nonostante ciò, il ministro Patrizio Bianchi resta fermo sul punto di una scuola in presenza: "Ci vuole la responsabilità di tutti, ma questo è il nostro obiettivo e questo faremo".
“Laddove ci sono condizioni straordinarie, con focolai isolati, i presidenti di regione e sindaci possono disporre chiusure isolate, non diffuse, e allo scopo di verificare lo stato in quel cluster. Prima della chiusura festiva avevamo un numero di bambini e ragazzi positivi molto controllato, 0,5% su un totale di 8 milioni", chiarisce il ministro.
Il nuovo decreto, al fine di limitare i contatti all’interno degli istituti scolastici ha stanziato:
9 milioni per il tracciamento e i laboratori militari;
14,5 milioni per il personale della sanità militare;
5 milioni per l'acquisto di mascherine di tipo Ffp2 per il personale delle scuole dell'infanzia, a contatto con bambini di età inferiore a 6 anni, esenti dall’utilizzo della mascherina, e con chi è a contatto con studenti che non utilizzano dispositivi di sicurezza delle vie aeree per particolari fragilità.
Il commissario Figliuolo ha spiegato che "ogni Regione metterà a punto un dispositivo e avremo il supporto dei team e dei laboratori militari".
Al contempo, i dipendenti scolastici chiedono maggiori protezioni, nella speranza che al più presto si pronunci il CTS sulla questione dell'utilizzo delle mascherine FFP2 per tutto il personale scolastico e gli alunni.
Antonello Giannelli, il presidente dell'Anp , supporta la voce dei dipendenti scolastici: "Ritengo opportuno che le competenti autorità sanitarie riconsiderino l'utilizzo a scuola delle mascherine Ffp2. Le peculiarità della nuova variante Omicron potrebbero modificare tale valutazione. I ragazzi che utilizzano mezzi pubblici e dedicati già dovranno indossarle per raggiungere le scuole. I numeri dei contagiati di queste ultime ore ci dicono che la fascia dei più piccoli è ancora quella più colpita, probabilmente perché tra loro i vaccinati sono ancora troppo pochi”.
Dall’altro lato, il sindacato ANIEF chiede il ritorno della didattica a distanza a partire dal mese di gennaio.
di VALENTINA ZIN
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