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È morto il bimbo di 7 anni, ricoverato da ieri a Gallipoli. Indagini in corso

Il piccolo era stato trovato privo di sensi in arresto cardiaco nella piscina del parco acquatico, ed era ricoverato in rianimazione con danni cerebrali...



È morto il bambino di 7 anni, era ricoverato da ieri a Gallipoli in gravissime condizioni.

Ancora un tragico incidente in piscina. Stavolta è successo a Gallipoli, dove un bambino di soli 7 anni ha rischiato di annegare davanti agli occhi del padre. Sono sempre più frequenti episodi simili: piccoli indifesi che, in pochi attimi di distrazione o in assenza di misure di sicurezza adeguate, finiscono coinvolti in drammi che segnano per sempre intere famiglie. Una scia di dolore che, con l’arrivo dell’estate, torna a colpire con numeri allarmanti.

Una giornata di vacanza al parco acquatico di Gallipoli si è trasformata in un dramma per una famiglia residente a La Spezia ma originaria della provincia di Lecce. Un bambino di 7 anni è finito nella zona più profonda della piscina e ha perso i sensi. A notare per primo il piccolo che stava annegando è stato il padre, vedendolo galleggiare privo di coscienza ha subito lanciato l’allarme.

I bagnini sono intervenuti, il personale medico del 118, giunto sul posto, ha tentato di rianimarlo senza successo. Il piccolo è stato trasportato in arresto cardiaco all’ospedale Sacro Cuore di Gallipoli, dove i medici sono riusciti a far ripartire il cuore e a intubarlo. Dopo ore di lotta, in terapia intensiva, con gravi danni cerebrali acclarati purtroppo il cuore del piccolo ha cessato di battere per sempre.

Le autorità stanno indagando per chiarire le cause dell’incidente: il bambino non indossava i braccioli, ma nessuno ha riferito di averlo visto in difficoltà o chiedere aiuto. Non essendoci telecamere nell’area della piscina, ricostruire la dinamica è complesso.

A livello nazionale potrebbe essere utile una normativa che preveda l’installazione di sistemi di sorveglianza. Potrebbe rappresentare un importante strumento di prevenzione, spingendo personale e visitatori a mantenere alta l’attenzione e consentendo interventi più rapidi in caso di emergenza.

Il magistrato di turno non ha disposto il sequestro della piscina, ma si stanno valutando eventuali responsabilità.

L’Organizzazione mondiale della sanità ricorda che gli incidenti in acqua sono una delle cause principali di morte prevenibile, soprattutto tra i più piccoli. Solo in Italia si registrano in media 328 vittime all’anno, con un picco nei mesi estivi. Solo negli ultimi mesi si sono verificati altri casi simili, evidenziando la necessità di normative più rigide per la sicurezza negli impianti acquatici, come sottolinea Ferruccio Alessandria, presidente di Assopiscine.



di LA REDAZIONE



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