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VOLI A 500 EURO PER DOCENTI E ATA, TORNARE DAL NORD AL SUD PER NATALE DIVENTA IMPOSSIBILE

Per docenti e ATA, che devono viaggiare da nord a sud per lavoro, bisognerebbe introdurre, su biglietti di voli e treni, prezzi calmierati e un’indennità di sede. Questo è quanto auspica Pacifico di ANIEF

Costerà caro tornare a casa a Natale ai tanti lavoratori della scuola che prestano servizio a centinaia di chilometri da casa, quasi sempre docenti e Ata del Sud assunti in istituti del Centro-Nord.

Infatti i costi degli aerei hanno raggiunto costi proibitivi. Per un volo Milano-Catania o Torino-Palermo, ad esempio, le compagnie chiedono oltre 500 euro. Se ad alcuni costerà caro per altri risulterà impossibile sostenere tali prezzi. E pensiamo soprattutto a quanti sono al nord per lavoro con tutta la famiglia. Quindi è impensabile che una famiglia di tre/quattro persone possa tornare dai propri cari per la festa del Natale.

Ad inizio ottobre il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara ha avviato un piano sperimentale che introduce misure di welfare, specifici benefit, rivolte al personale scolastico per facilitare l’accesso a determinati beni e servizi. In questa iniziativa, sono stati stipulati accordi sperimentali con compagnie aeree e ferroviarie, con sconti però che vanno dal 10% al 20%.


Sulla questione il presidente di Anief, Marcello Pacifico, afferma che per il personale scolastico, che deve viaggiare per lavoro, bisognerebbe introdurre prezzi calmierati, a cui applicare gli sconti introdotti dal Ministero, peraltro da confermare in modo permanente e non attuare come è previsto in questo momento solo fino al 31 dicembre 2023. Inoltre, chi viaggia tanto per raggiungere il posto di lavoro ha diritto a un’indennità di sede: perché esiste nel privato e in altri comparti, ma non nella scuola? Invece di venire incontro a chi svolge un’opera preziosissima, quella della formazione dei nostri giovani, si permette alle compagnie dei trasporti di fare cassa sulla pelle di chi guadagna meno di un operaio specializzato: lo riteniamo offensivo e ingiusto, servono interventi concreti. Altrimenti – conclude il sindacalista autonomo – non ci lamentiamo se poi il mestiere più bello del mondo non vuole farlo più nessuno”.




di LA REDAZIONE


contatti: redazione@ascuolaoggi.it - info@ascuolaoggi.it


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