Sostegno, la continuità così non è una vittoria ma una sconfitta dello Stato. Pacifico: "La continuità didattica si ottiene con i ruoli e non con lo sfruttamento della precarietà"
- La Redazione

- 30 ago
- Tempo di lettura: 3 min
"Come associazione sindacale, riteniamo che la conferma della metà dei supplenti da parte delle famiglie non sia affatto una vittoria ma ... "

"Marcello Pacifico considera un inutile palliativo - peraltro contrario ai principi meritocratici - la scelta dei supplenti da parte delle famiglie per garantire una continuità didattica che si ottiene con i ruoli e non con lo sfruttamento della precarietà. “Anief, a tal proposito, attende l'esito del ricorso al Tar e del reclamo al comitato europeo dei diritti sociali.
Attendiamo la decisione a dicembre e rimaniamo fiduciosi, ma soprattutto certi delle nostre ragioni, mosse unicamente dalla tutela della vera continuità didattica a favore delle studentesse e degli studenti con disabilità e del diritto alla stabilizzazione di docenti che si spendono per la scuola italiana anche da decenni. Siamo favorevoli al doppio canale di reclutamento a partire dalla riconferma della mini call veloce dopo la frequenza dei corsi Indire e della chiamata da prima fascia GPS che scade quest'anno”, ha dichiarato il leader dell’Anief
Si torna a parlare di precariato e sostegno: come riporta Open, che riprende le parole del ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, al Meeting di Rimini, “il «50% degli insegnanti di sostegno precari» sarà confermato per il prossimo anno scolastico, un risultato direttamente legato alla nuova normativa che permette alle famiglie degli alunni con disabilità di chiedere la conferma dello stesso docente. Lo ha annunciato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, al Meeting di Rimini, anticipando i dati che saranno comunicati ufficialmente nei prossimi giorni: «Grazie a questa possibilità, laddove si sia instaurato un buon rapporto educativo e umano, quasi la metà degli insegnanti precari potrà continuare a seguire i propri studenti, garantendo una continuità didattica che la scuola non ha mai avuto prima.»
A ciò risponde Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane e rappresentativo sindacato Anief: come associazione sindacale, riteniamo che la conferma della metà dei supplenti da parte delle famiglie non sia affatto una vittoria ma una sconfitta dello Stato. Stiamo parlando di docenti precari: per noi dovevano andare tutti i posti vacanti in ruolo, ovvero la maggior parte dei posti in deroga. Fiduciosi, attendiamo per dicembre la pronuncia dell’Unione Europea.
Il leader dell’Anief ha aggiunto che “i posti in deroga devono essere autorizzati per i ruoli, ci battiamo per questo dal 2010, da quando dalla sentenza della corte costituzionale i posti vacanti in deroga sono aumentati del 120% rispetto a un aumento annuo di 8 mila iscrizioni. Bisogna trasformare i posti in organico di diritto senza ricorrere a contratti pluriennali ai precari che alimentano l'abuso rispetto alle norme europee e continuano a violare la carta sociale UE.
Per questo, ci siamo rivolti al Comitato europeo dei diritti social nel 2021. Il diritto all’inclusione non si ottiene senza classi differenziate ma con docenti precari per diversi anni, tanto più se scelti dalle famiglie come se fossero dei badanti e non dei professionisti”, conclude il prof. Pacifico.
Il sindacato comunica che l’esito del ricorso presentato da Anief al CESD sarà pubblicato il 22 dicembre 2025."
di LA REDAZIONE






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