Tamaro: “Il nostro cuore aspetta solo di parlarci, la sua energia è immutata. La via del cuore è l’unica ribellione possibile: una chiamata alla presenza e alla parte più autentica di noi stessi"
- La Redazione

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Basterebbe solo imparare a guardarsi dentro, ad ascoltarsi, perché il nostro cuore è ancora vivo e pieno di amore ed aspetta…

“Cammino per la strada, salgo sui mezzi e la cosa che più mi colpisce, o meglio che più mi ferisce, è il fatto che gli esseri umani siano ormai stati privati della potenza dello sguardo. Sono una persona curiosa e dunque quando mi trovo in un luogo assieme ad altre persone il mio primo istinto è quello di chiacchierare. Ma è impossibile ormai incrociare gli occhi di un altro, perché tutti sono chini su un altrove nel quale non posso raggiungerli. Riesco qualche volta a instaurare un dialogo muto con i bambini, perché se a loro sorridi, loro subito ti rispondono con un sorriso. Ma questo avviene sempre più di rado.
C’è una grande paura nelle persone. Se una persona ti sorride e non ha nessuna ragione per farlo si pensa subito a qualcosa di losco. A me questi sguardi ciechi mettono ansia perché mi sembra che la loro fissità sia una sorta di invalicabile muro. Gli occhi sono la luce dell’anima, si diceva una volta, e andando in giro ho l’impressione che l’interruttore di questa luce si sia spento e provo l’impotenza di non conoscere dove si trova il pulsante per riattivarla”, queste le significative e mai scontate parole della scrittrice Susanna Tamaro che ci offre ottimi spunti di riflessione.
Le persone, sempre più schive e diffidenti, pare abbiamo completamente dimenticato la dimensione del cuore, non riuscendo più a coltivare la propria anima e le relazioni con coloro a cui vogliono bene.
“Mi è capitato non poche volte di vedere madri che spingevano la carrozzina con lo sguardo fisso sullo smartphone. Il bambino sorrideva e cercava il loro sguardo, ma loro non se ne accorgevano, assorbite com’erano in un’altra dimensione. Questa fragilità si manifesta anche nei rapporti personali, soprattutto in quelli delle coppie che spesso ormai durano pochissimo. Finito l’innamoramento, pare finito tutto”, in tal modo la scrittrice continua la sua ragguardevole disamina. Eppure basterebbe solo imparare a guardarsi dentro, ad ascoltarsi, perché il nostro cuore è ancora vivo e pieno di amore ed aspetta solo di parlarci; la sua energia, infatti, è immutata, come la sua luce.
“Il cuore, il grande mediatore dell’umano, non viene più considerato una parte fondamentale del nostro esistere. Perché non ricordarsi delle cose belle che ci può donare? Ci sono cose che rendono davvero felici e queste cose sono tutte legate alla realtà del bene. Siamo felici quando abbiamo accanto la ricchezza di un vero amico. Siamo felici quando viviamo nella generosità. Siamo felici quando possiamo soccorrere qualcuno che si trova in condizioni difficili. Si può essere felici andando a trovare una persona che non lo è. Lo si può essere salvando un animale maltrattato.
La vita quotidiana ci offre infinite possibilità di manifestare l’energia del cuore ma per poter viverla pienamente dobbiamo essere consapevoli della sua potente centralità”, queste le parole attraverso le quali Susanna Tamaro ci insegna come la via del cuore sia oggi, più che mai, la grande, forse unica via di ribellione che ci è concessa. È questo l’unico cammino in grado di rendere la nostra vita degna di essere vissuta ed è per tale motivo che la felicità risiede nelle piccole cose, nella nostra capacità di guardare il mondo con occhi diversi, curiosi, continuando, giorno dopo giorno, a stupirci, lasciandoci guidare dalle nostre emozioni.
In un tempo dominato dal cinismo e dall’indifferenza abbiamo bisogno della consolazione, dell’ascolto, dell’assenza di giudizio, dell’accettazione delle nostre fragilità, della possibilità di piangere sapendo che qualcuno accoglierà le nostre lacrime perché il nostro cuore non è manipolabile ed è ancora in grado di amare.
di VALENTINA TROPEA






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stanno anche passando di moda le lamentele (viva Dio) ma si dice che bisogna agire e ai giovani sempre più si trasmette l'idea che la reazione fisica dell'attacco sia l'unica alternativa valida. Siamo messi molto male...