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IL NUOVO CONGEDO PARENTALE PER FIGLI MINORI, COSA CAMBIA NEL 2026? TUTTI I DETTAGLI E LE FINESTRE TEMPORALI

"L’obiettivo del Governo, nel nuovo anno, è quello di rendere la gestione più semplice e flessibile, anche quando i figli crescono. Questo supporto è stato pensato per andare incontro a padri e madri... "

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Per tutti i genitori che devono conciliare attività lavorativa e vita familiare a partire dal nuovo anno ci saranno delle importanti novità. In particolar modo ci riferiamo all’estensione del periodo di congedo parentale. Ma andiamo per gradi e spieghiamo innanzitutto cos’è: 

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Il congedo parentale: è il periodo di astensione facoltativa dal lavoro, diverso quindi dal congedo obbligatorio di maternità o paternità, e spetta complessivamente per 10 mesi se si considerano entrambi i genitori. Il limite può estendersi a 11 mesi se il padre decide di utilizzarne almeno 3. Durante questo periodo si riceve un’indennità pari al 30% della retribuzione media giornaliera. I primi 3 mesi vengono coperti all’80% dello stipendio se utilizzati entro i primi sei anni di vita del bambino e dopo la conclusione del periodo di congedo obbligatorio*.

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*Il "congedo obbligatorio" si riferisce al: 

  • congedo di paternità obbligatorio per i lavoratori dipendenti, che consiste in 10 giorni di astensione retribuita. Può essere richiesto dal padre lavoratore tra i due mesi precedenti la data presunta del parto e i cinque mesi successivi, anche in modo frazionato ma non a ore;

  • congedo di maternità obbligatorio che dura 5 mesi per le lavoratrici dipendenti, con diverse opzioni di suddivisione. 

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L’obiettivo del Governo, nel nuovo anno, è quello di rendere la gestione più semplice e flessibile, anche quando i figli crescono. Questo supporto è stato pensato per andare incontro a padri e madri principalmente per due motivi: 

  1. Essere consapevoli che le incombenze durante lo sviluppo e la crescita di un bambino non si esauriscono ma anzi diventano , a volte, anche più complicate da gestire. (Ad esempio immaginiamo una famiglia nella quale lavorano entrambi i genitori e i figli devono seguire cure, percorsi sanitari o educativi specifici o attività extrascolastiche) ;

  2. Favorire la permanenza nel mondo lavorativo, soprattutto delle madri, categoria che spesso rinuncia al proprio posto di lavoro per dedicarsi esclusivamente alla famiglia.

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Entrando nel vivo della proposta del Governo si parla di: 

ESTENSIONE DELLA FINESTRA TEMPORALE ENTRO CUI SARÀ POSSIBILE FRUIRE DEL CONGEDO PARENTALE 

Dal 2026 i genitori potranno utilizzare questa nuova misura fino al compimento dei 14 anni del figlio (in precedenza si poteva fino ai 12 anni), questo rappresenta un cambiamento importante perché,  questa aggiunta di due anni, permette alle famiglie di seguire i propri figli non solo durante il periodo dell’asilo e scuole elementari, ma di usufruirne anche durante il periodo delicatissimo del passaggio alle scuole medie.

La forma precedente di questo supporto resta in grandi linee confermata, infatti, non ci sono modifiche: sulla durata complessiva prevista tra i genitori e sulla ripartizione dei periodi o sull’indennità dei mesi coperti economicamente. 

La novità è l’arco temporale di fruizione del servizio, con maggiore flessibilità nel decidere quando e come usufruire di tale periodo.  

Quindi l’estensione ai 14 anni non equivale automaticamente a ricevere più mensilità retribuite, ma permette di utilizzare quelle già previste dalla precedente riforma su un arco temporale più ampio. L’aspetto economico dei mesi indennizzati e da indennizzare sarà successivamente chiarito dall’INPS (Per leggere i dettagli INPS della proposta precedente ma ancora in vigore, clicca qui ).

CONGEDO PER MALATTIA DEI FIGLI MINORI: 

Nel nuovo anno ci saranno delle importanti novità anche per quanto riguarda questa casistica. Nel 2026, infatti, ogni genitore avrà il diritto di astenersi dal lavoro per massimo 10 giorni lavorativi all’anno, in caso di malattia di ogni figlio con età compresa tra 3 e 14 anni di età. A fronte delle 5 giornate lavorative per i figli minori con età compresa tra 3 e 8 anni della proposta precedente. 


di LA REDAZIONE




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