Tamaro: “La persona ricca coglie la vita come dono prezioso, è una persona in grado di coltivare l’originalità dello sguardo e la meraviglia del cuore”
- La Redazione

- 3 ore fa
- Tempo di lettura: 2 min
Una persona umile è una persona ancora in grado di meravigliarsi, di stupirsi, capace di guardare il mondo con occhi curiosi perché la vita…

Viviamo in una società in cui siamo sempre più connessi, eppure ci sentiamo sempre più soli. Il paradosso della solitudine nell’era digitale appare oggi più che mai estremamente evidente e trova riscontro in legami affettivi superficiali, basati sull’apparenza e non sull’essenza, rapporti nei quali doversi mostrare non per ciò che si è veramente ma solo per ciò che gli altri si aspettano da noi.
Ci si sente soli anche quando si è circondati da tante persone e questo perché manca la comunicazione, l’ascolto autentico, la possibilità di essere se stessi senza timori o preoccupazioni, accentuandosi l’isolamento emotivo e l’alienazione.
“Lottiamo per rimanere giovani e belli, per far sì che la vita sia un eterno presente, una replica di Polaroid perfette. Per aiutare questo processo modifichiamo anche i rapporti intorno a noi. I genitori si fanno chiamare dai figli con il nome di battesimo e i nonni, nel migliore dei casi, si trasformano in zii. Nessuno deve essere quello che è, quello che la natura gli impone di essere. Invece di scegliere il compimento, scegliamo l’apparenza, invece del legame, la libertà. O quella che crediamo essere tale perché è evidente che da queste scelte la libertà è lontanissima”, in tal modo la scrittrice Susanna Tamaro coglie l’occasione per ribadire come ciascuno di noi non sia più in grado di vedere, di ascoltare, di sentire.
“Viviamo proiettati in una realtà virtuale, manipolata dai vari passaggi giornalistici e mediatici e non siamo più capaci di coltivare uno sguardo originale, di cogliere l’unicità della nostra vita come dono, come costruzione di un progetto capace di migliorarci e di migliorare il piccolo spicchio di mondo intorno a noi”, queste le parole della scrittrice che offrono significativi spunti di riflessione.
La nostra civiltà viene definita come altamente democratica, eppure viviamo in una invisibile e implacabile dittatura: la dittatura della felicità.
Occorre sempre mostrarsi felici, appagati, soddisfatti, ma cos’è davvero la felicità?
“Il messaggio che ci viene ossessivamente proposto dai mass media è quello del possesso, del consumo dei beni materiali, del soddisfacimento immediato di ogni pulsione. In questo senso, il tempo che si sta preparando ha caratteristiche di straordinaria povertà. Poesia, pittura, musica sono ormai quasi scomparse dai nostri orizzonti educativi. Eppure, è proprio la capacità di immaginare la bellezza, di riprodurla e di riconoscerla, il tratto distintivo dell’essere umano”: attraverso tali considerazioni Susanna Tamaro continua la sua ragguardevole disamina.
Possiamo comunicare in tutti i modi, ma siamo disperatamente soli: questa la grande contraddizione.
Ecco allora l’importanza di instaurare relazioni vere e sincere grazie alla nostra capacità di accogliere e non solo di respingere.
D’altronde “la persona ricca è la persona umile, è la persona che osserva con stupore le cose che la circondano, perché la meraviglia è lo stato degli sguardi – e dei cuori- che si rinnovano ogni giorno”, in tal modo Susanna Tamaro conclude la sua accurata e profonda riflessione.
Una persona umile, dunque, è una persona ancora in grado di meravigliarsi, di stupirsi, capace di guardare il mondo con occhi curiosi perché è importante seguire la via del cuore per ritrovare il vero senso della vita.
di VALENTINA TROPEA






.jpg)




















%20(2).jpg)
.jpg)



















Commenti