Docenti precari e inizio anno: "la riforma del reclutamento è necessaria, sono loro a portare avanti la scuola italiana" ( Anief )
- La Redazione
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"Mentre i lavoratori della scuola si organizzano con le attività preparatorie all’accoglienza delle studentesse e degli studenti, i problemi della scuola ... "

Oggi – 1° settembre - inizia ufficialmente il nuovo anno scolastico: docenti e Ata sono pronti a ripartire, tra collegi e inizio delle lezioni tra qualche giorno. Mentre i lavoratori della scuola si organizzano con le attività preparatorie all’accoglienza delle studentesse e degli studenti, i problemi della scuola italiana purtroppo tornano in servizio pure.
Come riporta infatti Il fatto quotidiano, “si riparte solo grazie ai docenti precari”. La situazione è “complessa soprattutto al Nord. Ad oggi nessuna certezza che alla prima campanella vi siano tutti i docenti in classe”. Come si legge ancora, “il virus della supplentite non è stato debellato nemmeno quest’anno. A pochi giorni dall’inizio della scuola, nonostante gli sforzi del ministero dell’Istruzione e del Merito nell’annunciare una fumata bianca dal camino di viale Trastevere, si dovrà ricorrere di nuovo ai precari alla primaria e sul sostegno, soprattutto al Nord.
Una soluzione che non garantisce, ad oggi, la certezza che alla prima campanella vi siano tutti i docenti in classe. Le organizzazioni sindacali in maniera compatta sono chiare: “Non si riuscirà a coprire l’intero contingente di 48mila nomine assegnato dal ministero dell’Economia e delle Finanze per posti comune e di sostegno”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane e rappresentativo sindacato Anief, ha più volte denunciato la seria situazione in cui versa la scuola italiana. “Come abbiamo più volte sottolineato, sta per iniziare un altro anno scolastico problematico, sotto il segno del precariato.
Lo ribadiamo da tempo e non ci stanchiamo di dirlo: bisogna assumere attraverso il doppio canale di reclutamento. Vogliamo una riforma del reclutamento e chiediamo al Parlamento l’immissione in ruolo dei precari, a partire dall’anno scolastico 2026/27 attraverso il doppio canale di reclutamento, direttamente da graduatorie GPS, da materia comune e da sostegno, ma anche la stabilizzazione di tutti i candidati risultati idonei al termine dei concorsi pubblici, in particolare le selezioni collegate al Pnrr, oltre che l’assunzione a tempo indeterminato dei docenti con diploma magistrale inseriti nelle GaE, assunti nei ruoli e infine incredibilmente licenziati”.
“Dunque, l'approvazione del provvedimento interverrebbe per rispondere alla procedura di infrazione europea – continua il leader dell’Anief - su un sistema di reclutamento italiano discriminante e da rivedere: in particolare, si tratterebbe di una risposta importante al sistematico abuso dei contratti a termine subita dal personale precario che Anief ha denunciato anche più volte al Comitato europeo dei diritti sociali, producendo quindi una rettifica importante al discutibile reclutamento rinnovato dal precedente Governo e concordato con l'Europa nell’ambito del Pnrr”.
di LA REDAZIONE