top of page
SPONSORIZZATE FB.png

Cessazioni dal servizio comparto scuola Passweb, Anief: “servono organici dedicati e formazione del personale”

Pacifico: "L’incontro odierno non affronta il problema principale dei lavoratori della scuola, ma solo il coordinamento di database già compilati; le problematiche delle cessazioni sono..."




Si è tenuto ieri l’incontro tra le organizzazioni sindacali e il Mim sulla gestione del sistema delle cessazioni e sulla possibile semplificazione di questo e dell’uso del software passweb. Anief ribadisce la sua contrarietà all’azione da parte delle segreterie della gestione delle pratiche pensionistiche per i dipendenti della scuola. Inoltre, le segreterie hanno molte pratiche in arretrato che non riescono a evadere; per tale motivo non c’è certezza per i lavoratori di come e quando andranno in pensione. Oltre a questo, le scuole sono vessate da pratiche di rivalsa dell’Inps per la gestione delle cessazioni da parte delle segreterie scolastiche. Anief chiede un intervento deciso affinché si torni a una gestione delle pratiche da parte dell’Inps che non può prendersela con le scuole che sono sempre sotto organico e non hanno ricevuto la corretta formazione per queste pratiche.


Si è tenuto il primo incontro col Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali del Ministero dell’Istruzione e del Merito riguardante le nuove modalità di cessazione dal servizio del personale scolastico. Il direttore del Dipartimento dott. Jacopo Greco ha illustrato il progetto di semplificazione inerente alla gestione delle cessazioni e relative tempistiche di attuazione. Sarà prevista già a partire dall’a.s. 2024-25 una fase di sperimentazione. Tuttavia, sono state evidenziate molteplici criticità – più volte sottolineate dall’ANIEF – tra le quali: complessità nell’utilizzo del sistema passweb, limitata interoperabilità tra il sistema SIDI e piattaforma passweb, gravosi adempimenti dovuti alla mancanza di meccanismi automatici di calcolo e di acquisizione dei dati relativi alle posizioni assicurative e, infine, presenza di un consistente arretrato relativo alle istanze di riscatto, ricongiunzione e computo ante – subentro (01/09/2000) che comportano un ritardo nella definizione delle pratiche pensionistiche sopra citate.



A fronte delle problematiche segnalate il Ministero ha proposto la propria soluzione, consistente nello sviluppo di un HUB che permetterà l’interoperabilità tra i sistemi applicativi del MIM e quelli dell’INPS, al fine di assicurare una gestione semplificata e maggiormente efficiente delle attività in carico ai diversi soggetti coinvolti. Il responsabile del Dipartimento Condir-Anief Alberico Sorrentino, si palesa in accordo con le nuove procedure di coordinamento tra i database; tuttavia, evidenziando la necessità di formare adeguatamente il personale amministrativo delle scuole affinché possa adempiere ai compiti previsti per la corretta lavorazione delle pratiche pensionistiche in oggetto. La formazione in materia dovrà essere retribuita, come previsto dal CCNL vigente.



Daniela Rosano, segretaria generale Anief, ha affermato che “si ribadisce quanto già emerso nelle informative dei precedenti anni scolastici: quello dell’istruzione è l’unico comparto pubblico che abbisogna di oltre 1 mln di laureati, il che significa che senza un adeguato sistema di valutazione del periodo di laurea i dipendenti del comparto saranno sempre svantaggiati di oltre 1 lustro nella maturazione dei requisiti e, col sistema misto e contributivo, nel cumulo dei contributi”.



Il presidente Anief Marcello Pacifico ha dichiarato che “l’incontro odierno non affronta il problema principale dei lavoratori della scuola, ma solo il coordinamento di database già compilati; le problematiche delle cessazioni sono legate alla carriera e sono molto più prementi: il congiunto effetto di basse retribuzioni in età lavorativa, ritardo nell’accesso al lavoro per la mancanza di un canale permanente di reclutamento, ritardo nei rinnovi contrattuali nonché i criteri di maturazione contributiva e giuridica degli anni lavorativi e di laurea sommano gli effetti portando il comparto scuola ad avere non solo gli stipendi più bassi di tutto il pubblico impiego, ma anche pensionati sempre più anziani e sempre più poveri”.



TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE












di LA REDAZIONE




SCARICA ORA L'APP DI ASCUOLAOGGI




bottom of page