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Valditara e la scuola dei limiti: cosa cambia davvero su gender, famiglia, social e tutela dei più piccoli (VIDEO)

Aggiornamento: 2 giorni fa

Prudenza educativa, ruolo dei genitori e nuove regole: la linea del Ministro che sta facendo discutere...

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Nel corso dell’intervista andata in onda ieri sera su Rai 1, nella trasmissione 5 minuti condotta da Bruno Vespa, il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha affrontato diversi temi centrali per la scuola italiana: dalla formazione culturale degli studenti al ruolo delle famiglie, fino alla tutela dei minori.

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Uno dei passaggi più discussi ha riguardato il ritorno del latino nei percorsi scolastici. Valditara ha chiarito subito il senso di questa scelta, spiegando che "il latino è ordine mentale, il latino è logica". Non si tratta, dunque, di una disciplina ancorata al passato, ma di uno strumento formativo capace di rafforzare il pensiero critico e la capacità di ragionamento. Secondo il Ministro, infatti, "il latino dischiude un patrimonio di valori straordinari, che sono i nostri valori", contribuendo alla costruzione dell’identità culturale degli studenti.

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Altro punto centrale dell’intervista è stato il tema della memoria, in particolare il ritorno allo studio delle poesie a memoria. Una scelta che Valditara difende con convinzione, soprattutto in un’epoca dominata dalla tecnologia: "Perché memorizzare, nell’epoca in cui col cellulare abbiamo dimenticato l’esercizio della memoria, è fondamentale». Imparare poesie non significa ripetere meccanicamente dei versi, ma interiorizzare immagini, parole e sensibilità. Come ha spiegato il Ministro, "con le poesie a memoria si impara un patrimonio di immagini, sensibilità, espressioni linguistiche che arricchiscono lo studente".

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Nel confronto con Vespa non sono mancate le riflessioni sull’identità culturale dell’Occidente. Valditara ha respinto le accuse di nazionalismo, chiarendo che l’obiettivo è tutt’altro: "Noi vogliamo ripristinare la centralità dell’Occidente". Per il Ministro la scuola deve aiutare i giovani a conoscere e comprendere le proprie radici, perché "noi dobbiamo essere orgogliosi della civiltà occidentale, della nostra storia". Un percorso che parte dai fondamenti culturali: "Dobbiamo partire dalla scuola, dobbiamo partire dalla conoscenza di Atene, Roma, Gerusalemme», valorizzando "quel grande patrimonio di valori che abbiamo donato al mondo".

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Tra le novità annunciate, spazio anche alla storia della musica, che verrà introdotta già dalla scuola primaria. Una scelta nata dalla constatazione, ricordata da Vespa, che oggi "un ragazzo può prendere la maturità senza sapere chi era Giuseppe Verdi". Da qui l’intervento del Ministero: "Per la prima volta introduciamo la storia della musica, la storia della musica classica in particolare per valorizzare uno straordinario patrimonio culturale che appartiene al nostro popolo". Ampio spazio è stato dedicato anche all’educazione sessuale. Valditara ha smentito con decisione l’ipotesi di un divieto: "Assolutamente falso". Nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, ha spiegato, "si insegnerà l’educazione sessuale in senso biologico", affrontando temi come "le funzioni riproduttive, ma anche lo sviluppo puberale e i suoi effetti, prevenire i rischi delle malattie sessualmente trasmesse". Si tratta, ha ricordato, di contenuti già previsti: "Questo fa parte tra l’altro delle materie del corso di biologia". Accanto a questo, verrà rafforzata l’educazione relazionale: "Per la prima volta introduciamo educare alle relazioni, educare al rispetto, educare all’empatia relazionale ed affettiva".


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Nel trattare il tema del gender, Valditara ha indicato una linea di prudenza, soprattutto quando si parla dei bambini più piccoli. Secondo il Ministro, è necessario evitare che alunni di otto anni vengano esposti a tematiche complesse per le quali non possiedono ancora gli strumenti cognitivi ed emotivi adeguati. Proprio per questo motivo, ha spiegato, il Governo ha scelto di rafforzare il ruolo delle famiglie, dal momento che si tratta di questioni che possono risultare divisive sotto il profilo etico e valoriale.

In questa prospettiva, Valditara ha richiamato esplicitamente i principi costituzionali, sottolineando la volontà di responsabilizzare i genitori e di restituire loro un ruolo centrale nelle scelte educative più delicate. Questo approccio si traduce, sul piano concreto, in maggiore trasparenza: le famiglie dovranno essere informate in modo chiaro sia sui contenuti dei corsi sia su chi sarà chiamato a svolgerli.

Un altro punto fermo riguarda la selezione dei formatori: non sarà più possibile affidare questi percorsi a soggetti generici, ma solo a esperti la cui professionalità sia garantita direttamente dalla scuola. In ogni caso, ha ribadito il Ministro, la decisione finale spetterà sempre ai genitori, che potranno scegliere se aderire o meno a tali approfondimenti, optando eventualmente per attività alternative come corsi di storia o di matematica. Nel corso dell’intervista, Valditara ha affrontato anche il tema della tutela dei minori rispetto all’uso dei social network. Ha raccontato come, dopo una prima fase di resistenza, molti studenti abbiano riconosciuto di sentirsi più liberi e meno condizionati a seguito delle restrizioni introdotte. Sul piano normativo, il Ministro ha ricordato l’esistenza di una proposta di legge bipartisan attualmente all’esame del Parlamento, che prevede il divieto di accesso ai social per i minori di 14 anni, auspicandone una rapida approvazione proprio in virtù del largo consenso trasversale che la sostiene.

VIDEO DEL PROGRAMMA 5 MINUTI DI BRUNO VESPA CHE HA OSPITATO IL MINISTRO VALDITARA



di LA REDAZIONE




 
 
 

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