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Arretrati CCNL Scuola 2022/24: PAGAMENTI IN ARRIVO per DOCENTI e ATA. Ecco i possibili scenari a seguito della verifica della Corte dei Conti. Tutte le indicazioni indispensabili in merito

Il rinnovo del CCNL Scuola 2022/2024, firmato il 5 novembre 2025 da ARAN e sindacati, ha aperto la strada al pagamento degli arretrati...

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Il rinnovo del CCNL Scuola 2022/2024, firmato il 5 novembre 2025 da ARAN e sindacati, ha aperto la strada al pagamento degli arretrati per docenti, ATA e DSGA.

Tuttavia, prima dell'erogazione è necessario il passaggio decisivo della registrazione da parte della Corte dei Conti.

Alcune fonti sostengono che NoiPA potrebbe modificare le date delle emissioni e valutare una possibile emissione straordinaria entro dicembre 2025, anche se l'ipotesi resta poco probabile per via dei tempi stretti.


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COSA MANCA PER IL PAGAMENTO


La firma del 5 novembre è solo una tappa del percorso.

Prima dell'entrata in vigore del nuovo contratto serve la verifica della Corte dei Conti, che deve:


- controllare la copertura finanziaria del contratto;


- registrare l'ipotesi di accordo;


- autorizzare la firma definitiva tra ARAN e sindacati.


Solo dopo questi passaggi NoiPA potrà aggiornare le tabelle stipendiali e predisporre il calcolo degli arretrati relativi al periodo gennaio 2024 – dicembre 2025. Un'emissione speciale a dicembre 2025 sarebbe tecnicamente possibile, ma resta un'ipotesi molto remota.


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QUANDO ARRIVERANNO GLI ARRETRATI


Una volta ricevuto il via libera, NoiPA ha fino a 30 giorni per aggiornare stipendi e arretrati. Oggi si delineano due possibili scenari.


SCENARIO 1 – Pagamento a dicembre 2025

Possibile solo se la Corte dei Conti conclude l'iter in tempi rapidissimi. In questo caso, gli arretrati rientrano nella Certificazione Unica 2025, con tassazione ordinaria: aliquota media fino a dicembre 2024 e aliquota massima fino a dicembre 2025.


SCENARIO 2 – Pagamento a febbraio 2026


Questo è lo scenario più probabile.

In caso di pagamento nel 2026 si applica la tassazione separata, che:


- utilizza un'aliquota IRPEF calcolata sulla media dei redditi precedenti;


- non applica addizionali regionali e comunali.


Vantaggio fiscale stimato: un maggior netto di circa 80–100 euro rispetto a un pagamento effettuato nel 2025.


Dal punto di vista fiscale uno slittamento a febbraio 2026 risulterebbe più conveniente per i lavoratori.

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di VALENTINA TROPEA




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