Maria Rita Parsi: "Avere un figlio è una scelta d’amore. Genitori non si nasce, lo si diventa offrendo fiducia e radici emotive sicure"
- La Redazione

- 13 ore fa
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Parsi spiega perché l’autostima dei bambini nasce da relazioni sicure, dall’esempio quotidiano e dalla fiducia che gli adulti sanno offrire...

Gli adulti di riferimento, in qualità di educatori, dovrebbero in primis prestare molto attenzione a non tradire la fiducia dei bambini che, solo in tale prospettiva, e quindi fidandosi, accetteranno l’idea di crescere e non di regredire. Si tratta di un aspetto di notevole importanza sul quale pone l’accento Maria Rita Parsi, psicologa e psicoterapeuta italiana, presidente della Fondazione Movimento Bambino Onlus ed ex membro del Comitato ONU per i diritti del fanciullo.
Dunque i bambini sviluppano il senso di fiducia negli adulti fin dalla tenera età proprio grazie alla relazione primaria che instaurano con la loro mamma: tanto più l’attaccamento alla madre sarà sicuro, tanto più i bambini saranno socievoli e curiosi; al contrario, invece, se non godranno di relazioni emotivamente sicure e stabili, la capacità di avere fiducia negli adulti verrà profondamente compromessa.
Ed allora come nasce l’autostima, cioè avere fiducia in sé e negli altri? Maria Rita Parsi, con grande forza e determinazione e senza alcuna esitazione, evidenzia come l’autostima nasce dalla vita prenatale, “da come si viene accettati già a livello profondo da parte della madre, già nel concepimento: se si è concepiti con attenzione, con ricerca, per amore e non se si è concepiti per distrazione”.
Essere genitori è il mestiere più difficile del mondo: ogni bambino necessita di presenza costante, amore, cura e tante attenzioni così da diventare ben presto un adulto maturo e sicuro di sé, capace di scegliere consapevolmente ed autonomamente, facendo affidamento sulle proprie forze e senza delegare agli altri le proprie responsabilità.
Alla luce di tale premessa Maria Rita Parsi esprime il suo pensiero in merito dichiarando espressamente che:
“Genitori non si nasce e non ci si improvvisa; genitori si diventa. Avere un figlio è una decisione seria e sarebbe meglio che fosse sempre una scelta meditata, d'amore. I figli non sono un giocattolino, né un desiderio da avverare quando le lancette dell'orologio biologico cominciano a muoversi più velocemente. Un bambino non capita solo alla donna. Ogni genitore ha il dovere di informarsi e formarsi per svolgere al meglio il proprio ruolo educante.
La famiglia rappresenta la prima agenzia educativa della società; la seconda è la scuola, punto di riferimento fondamentale per compiere molte scelte. Ecco perché in ogni istituto dovrebbe esserci un'équipe medica e socio-psico-pedagogica gratuita che faccia da collante fra docenti e genitori, raccogliendo le problematiche che essi segnalano e osservando i ragazzi. Questa équipe di esperti dovrebbe poi essere collegata al territorio e favorire, se necessario, l'accesso ai servizi sociali”. Dunque avere un figlio è una decisione molto importante: si tratta, infatti, di un atto di infinito amore e non di un mero capriccio.
Genitori non si nasce ma si diventa passo dopo passo, rimanendo accanto ai nostri figli quando hanno bisogno del nostro supporto, accogliendoli con amore, donando loro il nostro tempo, bene prezioso e dal valore ineguagliabile, permettendo loro anche di sbagliare senza però per questo additarli, giudicarli o condannarli ma anzi spronandoli a ripartire proprio dagli errori per poter crescere e migliorare, per poter diventare ben presto adulti maturi e consapevoli del proprio valore, senza mai dimenticare che “i figli sono il risultato dell'esempio che ricevono”.
di VALENTINA TROPEA






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