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Sostegno: un posto su due rimarrà sempre da assegnare in supplenza. ANIEF: "Serve portare i posti in deroga nell’organico di diritto e puntare alle assunzioni con doppio canale"

“Non ci stancheremo mai di ricordare che in Italia il vero male del sostegno agli alunni con disabilità è costituito da decine di migliaia di cattedre di sostegno libere ma collocate in un organico di fatto che..."

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Assunzioni, continuità didattica e formazione: sono i tre obiettivi che il Ministero dell’Istruzione ha deciso di intraprendere per superare il nodo del precariato sui posti di sostegno.

Rispetto al piano del MIM, il sindacato Anief si dice d’accordo sicuramente sul terzo punto, riguardante la formazione del personale supplente attraverso la specializzazione di circa 60.000 nuovi docenti da attuare con i corsi Indire in aggiunta ai tradizionali percorsi TFA. Sulle altre due strade, invece, la giovane organizzazione sindacale esprime forti dubbi: la strada che porta alla continuità didattica così come intesa dal Ministero, che quest’anno ha portato alla conferma di circa il 40% di coloro che ne avevano fatto richiesta (con molti ricorsi presentati dai supplenti scavalcati), non può essere considerata idonea e rispettosa del merito. Come non si può attuare alcun piano straordinario di immissioni in ruolo se non si svincolano i quasi 100.000 posti in deroga con scadenza 30 giugno.

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“Non ci stancheremo mai di ricordare – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che in Italia il vero male del sostegno agli alunni con disabilità è costituito da decine di migliaia di cattedre di sostegno libere ma collocate in un organico di fatto che non ha alcun motivo di esistere: sono posti che non concorrono né per i trasferimenti del personale di ruolo, né all’assegnazione di assunzioni a tempo indeterminato. Sono posti, quindi, che risultano alla base dell’altissimo tasso di mancata conferma dei docenti sulla cattedra coperta l’anno scolastico precedente”.


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Anche il piano triennale di oltre 58.000 nuove assunzioni per il prossimo triennio scolastico, annunciato in questi giorni dal Dipartimento della Funzione Pubblica, è destinato a non produrre gli effetti sperati, perché comunque un posto su due di sostegno rimarrà sempre da assegnare in supplenza. E le nomine continueranno a protrarsi nel tempo: anche quest’anno ve ne sono molte ancora da portare a termine. Mentre con la sparizione dei posti in deroga e l’immissione in ruolo con doppio canale, quindi anche da Gps, sarebbe tutta un’altra musica.


Il sindacato su questi aspetti ha avviato da tempo un ricorso che a fine 2025 sarà reso pubblico: “Si tratta – spiega ancora il presidente Anief Marcello Pacifico - dell'esito del reclamo collettivo presentato quattro anni fa dalla nostra organizzazione sindacale al Comitato europeo dei diritti sociali proprio per sbloccare la situazione del nostro sostegno a scuola: se dovesse essere accolto, stavolta il Governo non potrà più continuare a utilizzare in deroga posti su sostegno che sono da programmare in organico di diritto”.

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di VALENTINA TROPEA



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