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Reato di Femminicidio, approvato in Senato il DDL che lo introduce. Anief ricorda il suo impegno per la tutela delle donne vittime di violenza

"Il provvedimento, che ora passa alla Camera dei Deputati, introduce nel codice penale il nuovo articolo 577-bis sul reato di femminicidio, con il quale si sanziona con la... "

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Nella seduta del 23 luglio il Senato della Repubblica ha approvato disegno di legge sulla "introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime".


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Il provvedimento, che ora passa alla Camera dei Deputati, introduce nel codice penale il nuovo articolo 577-bis sul reato di femminicidio, con il quale si sanziona con la pena dell’ergastolo chiunque cagioni la morte di una donna, commettendo il fatto con atti di discriminazione, di odio o di prevaricazione, ovvero mediante atti di controllo, possesso o dominio verso la vittima in quanto donna.


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Inoltre, il reato di femminicidio risulta integrato anche quando la condotta omicidiaria è commessa in relazione al rifiuto della donna di instaurare o mantenere un rapporto affettivo o come atto di limitazione delle sue libertà individuali.

“Il DDL approvato in Senato – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale ANIEF – ci ricorda l'importanza della lotta alla violenza di genere e la necessità di educare al rispetto della vita e della libertà di tutte le donne.

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Come sindacato già da anni ci muoviamo per tutelare quanto più possibile quelle donne che si sono ritrovate a vivere esperienze che hanno sconvolto la loro vita e spesso le costringono ancora a vivere nella paura per la propria incolumità. Nel CCNL Istruzione e Ricerca 2019/21 sottoscritto dal nostro sindacato abbiamo espressamente fatto aumentare da 90 a 120 giorni il periodo di congedo di cui possono fruire le donne vittime di violenza di genere inserite in percorsi di protezione certificati.

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Siamo orgogliosi di aver ottenuto questo risultato in un comparto dove le donne rappresentano l’80% dei lavoratori e in un momento storico in cui le donne e la loro sicurezza devono tornare al centro dell'attenzione: la loro tutela deve continuare a essere una priorità per l'intera società”.

Anche per quanto riguarda le procedure di trasferimento, il sindacato Anief ha ottenuto, nel CCNI 2025/28, regole più chiare perché le donne vittime di violenza che lavorano nel comparto scuola possano fruire più facilmente di quella precedenza nella mobilità professionale che serve a garantire proprio la loro sicurezza e che la normativa riserva loro.


“Continueremo sul nostro percorso – conclude il presidente Pacifico – l'azione del nostro sindacato autonomo e rappresentativo vuole far sì che le lavoratrici della scuola vittima di violenza di genere non si sentano mai sole e possano sentirsi tutelate, affiancate e assistite per poter finalmente ricostruire la propria vita in modo sereno”.


di LA REDAZIONE



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