Insegnamento della storia dell’emigrazione italiana per le istituzioni scolastiche di I e II grado, ecco tutte le indicazioni per le scuole (Nota)
- La Redazione

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"Il fenomeno dell’emigrazione italiana riguarda nella dimensione temporale un lungo periodo della storia contemporanea - in particolare dalla seconda metà del ... "

La Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici, la formazione del personale scolastico e la valutazione del sistema nazionale di istruzione del Ministero dell’Istruzione e del Merito d’intesa con la Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale promuove l’attenzione sull’insegnamento della storia dell’emigrazione italiana.
Come noto, il fenomeno dell’emigrazione italiana riguarda nella dimensione temporale un lungo periodo della storia contemporanea - in particolare dalla seconda metà del XIX secolo fino ai nostri giorni - e nella dimensione spaziale molti Paesi dei cinque continenti, oltre a interessare lo stesso territorio nazionale. Nel rispetto dell’autonomia progettuale, organizzativa e didattica delle singole istituzioni scolastiche e di quanto previsto dalla normativa vigente per il primo e secondo ciclo di istruzione, si invitano le scuole di ogni ordine e grado a favorire lo studio di momenti storici, tematiche economiche e sociali, eventi politici, aspetti culturali ed antropologici legati all’emigrazione italiana.
Nell’ambito del primo ciclo di istruzione, le migrazioni possono essere declinate in termini di emigrazione italiana e della sua complessa fenomenologia economica, sociale, politica e culturale, rilevandone le costanti, le differenze e le evoluzioni nel tempo e nello spazio. Per quanto riguarda la scuola secondaria di secondo grado, l’insegnamento della storia dell’emigrazione italiana può essere previsto sia attraverso l’approfondimento dei principali processi di trasformazione tra la fine del secolo XIX e il secolo XXI a livello mondiale (ad esempio: industrializzazione e società post-industriale; globalizzazione; modelli culturali a confronto); sia mediante l’esame di nuclei tematici della Storia d’Italia, come la crisi economica e sociale alla fine dell’Ottocento; l’età giolittiana; il secondo dopoguerra; la ricostruzione; la crisi energetica del 1973 e l’austerity.
La tematica dell’emigrazione italiana consente di mettere in relazione le diverse discipline previste dai curricoli del primo e del secondo ciclo; pertanto, la sua trattazione ben si presta a un approccio interdisciplinare, alla valorizzazione del territorio e delle comunità locali, alla collaborazione con musei, archivi e biblioteche, all’utilizzo della formazione scuola-lavoro, al ricorso a didattiche innovative e orientative.
Da un punto di vista strettamente storico, eventuali percorsi didattici potrebbero essere affrontati anche attraverso il ricorso alla public history, la quale consente - come noto - la possibilità di svolgere attività didattiche nei settori della conservazione storica, dell’archivistica, della storia orale e della curatela museale in istituzioni come musei, archivi, dimore, siti, parchi, società cinematografiche e televisive.
Al fine di agevolare le attività delle istituzioni scolastiche, si mette a disposizione l’elenco dei Musei dell’emigrazione presenti sul territorio, predisposto a cura della Direzione generale per gli Italiani all’estero e le politiche migratorie del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale.
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