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Filiera tecnico- professionale 4+2, Castellana: "Non è previsto alcun obbligo di approvazione da parte delle scuole. Necessario un dibattito con docenti, forze sindacali e associazioni professionali"

"La riforma della filiera tecnico-professionale, nota come 4 + 2, non è a tutt’oggi accompagnata dai decreti attuativi che dovrebbero..."

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"La riforma della filiera tecnico- professionale, nota come 4 + 2, non è a tutt’oggi accompagnata dai decreti attuativi che dovrebbero definire i quadri orario dei singoli indirizzi e i loro effetti sull’organizzazione delle attività didattiche e del lavoro dei docenti.

Molti dirigenti scolastici stanno spingendo per una rapida approvazione da parte dei collegi dei docenti della riforma senza avere un quadro certo sui suoi effetti, soprattutto in termini di organici e di didattica.

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Una fretta determinata dall’emanazione di un decreto del MIM che fissa al 10 dicembre la scadenza per ‘candidare’ le scuole che intendono far parte dei percorsi 4+2 dal 2026-27.

“Ci teniamo a ricordare che non è previsto alcun obbligo di approvazione da parte delle scuole, per l’avvio della riforma e che i Collegi dei Docenti possono rifiutare di votare provvedimenti che risultano incerti”. E’ quanto ha dichiarato il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti Vito Carlo Castellana.


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La Gilda è da sempre perplessa su questa riforma che curva l’offerta formativa sulle esigenze di un mercato localistico di breve periodo.

“Tutti i percorsi quadriennali sinora attivati sperimentalmente – afferma Castellana - hanno determinato un abbassamento della preparazione degli studenti, come si è visto anche dai recenti dati Eduscopio, ai fini della prosecuzione universitaria e appare ancora fragile e limitata l’organizzazione dei percorsi biennali ITS che, ricordiamo, sono fondazioni pubblico-private gestite di fatto dagli interessi imprenditoriali del territorio di riferimento”.

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Al momento le organizzazioni sindacali della scuola non sono state invitate ad un vero confronto sui contenuti curricolari della riforma mentre per gli Istituti Tecnici è stato costituito in novembre 2025 un gruppo di lavoro composto da funzionari ministeriali e dirigenti scolastici.

“Non si comprende perché, dal tavolo di confronto, siano stati esclusi i docenti. Riteniamo urgente e necessario – conclude Castellana - aprire un ampio dibattito circa il contenuto operativo e curricolare della riforma coinvolgendo le forze sindacali, le associazioni professionali e in primis i docenti coinvolti in tutte le scuole della filiera spostando l’avvio ordinamentale della riforma al 2027-28”.


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di LA REDAZIONE




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