Recalcati: "La felicità è amare ciò che conta veramente. L’uomo felice guarda il mondo con occhi curiosi, senza mai smettere di stupirsi"
- La Redazione
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La misura della felicità è unica per ciascuno: come possiamo davvero riconoscerla e imparare ad amare ciò che conta, vivendo ogni giorno come un dono da riscoprire?

Ci si chiede spesso cosa possa renderci felici e soprattutto come poter realizzarci pienamente, riscoprendo uno stato d’animo di profonda soddisfazione, gioia e benessere.
Ed allora che cos’è davvero la felicità e come possiamo raggiungerla? Esiste un manuale di istruzioni da seguire così da poter essere davvero felici?
Per poter rispondere a tale interrogativo sarà senz’altro indispensabile richiamare alla mente il pensiero dello psicoanalista e saggista italiano Massimo Recalcati, il quale con grande forza e determinazione esprime in tal modo il suo pensiero:
“Non esiste una misura universale della felicità, questo significa che il criterio della felicità è sempre singolare. Ciascuno ha un proprio criterio di felicità: quella che potrebbe apparire agli occhi di qualcuno una vita infelice, può essere per chi la vive pienamente felice e viceversa.
Questa è una definizione che noi potremmo dare, in realtà, dei sistemi totalitari. Quando c’è totalitarismo, quando c’è autoritarismo? Quando si vuole imporre una misura universale della felicità, quando si vuole imporre cosa bisogna fare per essere felici. È quello che a volte accade nel rapporto tra genitori e figli, quando cioè i genitori vorrebbero imporre ai propri figli il loro criterio di felicità. Quando, per esempio, i genitori hanno progetti sui figli che non tengono conto della misura singolare della felicità dei loro stessi figli”.
Spesso, dunque, sono proprio i genitori che, ignorando le ambizioni, le passioni, le attitudini dei loro figli, impongono loro una misura universale delle felicità, stabilendo perentoriamente cosa bisogna fare per essere felici.
Ecco allora che la “la felicità è amare quello che si ha. L’uomo felice non è colui che ha tutto, ma colui che sa desiderare ciò che conta. La beatitudine su questa terra è quando amiamo quello che abbiamo”, così come ci spiega molto accuratamente lo psicoanalista Massimo Recalcati.
Dunque “ogni giorno mi piace per quello che è e vorrei ripetere questo giorno”. Quindi la formula della felicità è poter dire “ancora come adesso”. Pertanto “il vero nuovo è in una piega dello stesso”.
Solo in tale prospettiva si potrà amare la vita nella sua interezza, riscoprendo la bellezza di ogni singolo istante, di ogni momento vissuto pienamente, perché quell’attimo racchiude emozioni sempre nuove e diverse nonostante la sua inevitabile ripetitività.
La felicità, pertanto, risiede nella nostra capacità di continuare a guardare il mondo con occhi curiosi senza mai smettere di stupirci, desiderando ciò che conta veramente, perché le cose semplici, quelle di inestimabile valore, riempiono il cuore di amore e rendono la nostra vita degna di essere vissuta.
Per te, lettore che ci segui, cos’è davvero la felicità? Scorrendo in basso troverai il box dedicato ai commenti: puoi raccontarci la tua idea, anche in anonimato (non viene richiesta registrazione). Condividere un pensiero può aiutare altri a riscoprire il valore delle piccole cose.
Per esempio, cosa ne pensate di chi ha scelto di vivere nel bosco, lontano dalla città e dal ritmo di tutti i giorni? È una vita che può rendere davvero felici?
di VALENTINA TROPEA






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