Crepet: “Non scordatevi delle balene, le esperienze devono emozionare davvero. Ricordate chi siete e dove potete andare”
- La Redazione

- 2 ore fa
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"Spesso dimentichiamo chi siamo, cosa possiamo fare e dove possiamo andare. Le emozioni che ci cambiano davvero non passano da uno schermo: quante ne stiamo perdendo senza accorgercene?"

Al di là del timore, al di là di ciò che ci tiene ancorati e imprigionati c’è un mondo meraviglioso che aspetta solo di ammaliare e meravigliare il suo pubblico. Paolo Crepet, sociologo e psichiatria, in un suo intervento riporta un breve scambio di parole avuto con un appassionato di barche proprio come lui.
La passione d’altronde è ciò che fa accadere cose sorprendenti, è stupore, magnificenza ma può anche essere facilmente ostacolata. A tal proposito l’esperto riporta:
“- Tu mi hai detto che hai la barca a Newport? Perché anch'io quando avevo la tua età andavo a vela a Newport. Perché ricordo che un po' di miglia fuori passano le balene, giusto?
- Certo, si ricorda benissimo”
Crepet con nostalgia ricorda questa esperienza, come ricorda perfettamente che non c’è stato nulla che ha impedito che accadesse. Non c’erano schermi, telefonini, distrazioni che potessero interrompere questo spettacolo della natura. C’era solo un animale maestoso che ha regalato a Crepet qualcosa di indelebile, perché quando qualcosa emoziona fortemente difficilmente esce dalla nostra memoria.
Le balene, continua Crepet: “Sono 20 - 25 miglia fuori dove non prende il telefonino, quindi tu devi scegliere se andare a vedere il passaggio delle balene oppure aspettare che tua zia ti mandi un whatsapp”. Un aspetto fondamentale ha cambiato radicalmente le nostre vite, ed è il messaggio alla base delle parole dell'esperto. Da un lato abbiamo un progresso tecnologico esilarante, dall'altro però è emersa una forte regressione in termini di esperienze vere, reali, quelle che accendono ed emozionano.
“Voi andate anche dove non prende lo smartphone ? No, dove non prende no. Spesso dimentichiamo chi siamo, cosa possiamo fare e dove possiamo andare. Piccoli schermi sono diventati possessori delle nostre vite, dal suono della sveglia al mattino, fino all’ultimo messaggio che mandiamo prima di andare a letto. Non riusciamo più a riconoscerci, se un cellulare non ci ricorda chi siamo. continua Crepet: “Io quelle balene le ho viste e c'era la luna, non c'era da temere, era solo un'enorme quantità di acqua che volava su e poi scendeva, come una cascata che dura un attimo, quelle codone meravigliose. Noi non avevamo i telefonini. Secondo te rimane più nella testa il passaggio di una balena o un messaggino di un idiota?”.
L’esperto ci spinge ad essere più temerari, a guardare oltre le finestre delle nostra, fino a rischiare di emozionarci. Per una coda di balena, così come un caffè con un nostro amico o una passeggiata su un sentiero. Qualcosa che ci faccia essere presenti in quell'istante, protagonisti di una esperienza e non spettatori davanti ad uno schermo. “Non scordatevi delle balene, non scordatevi della Cannella, non scordatevi di andare a prendere un caffé per chiacchierare. Non possiamo chiudere tutto questo, ma è quello che abbiamo fatto”. In conclusione, l’invito di Crepet è quello di andare a ripescare tutto ciò che un tempo lasciava esterrefatti, tutto ciò che stupiva. La tecnologia ha reso il mondo piatto, ma possiamo fronteggiare questo con le emozioni, con la passione, con l’esperienza viva e autentica. “Siete pronti ad osservare anche voi le code delle balene?”
Per te, lettore che ci segui, qual è l’ultima volta in cui ti sei lasciato emozionare da un’esperienza vera, lontano dallo schermo?
Scorrendo in basso troverai il box dei commenti: puoi raccontarci cosa ti ha fatto sentire davvero vivo, anche in anonimato. Condividere un ricordo è un modo per riscoprire la bellezza di ciò che abbiamo dentro.
di NATALIA SESSA






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