Crepet: “I bambini sono una risorsa, non un ostacolo, bisogna pensarli e sentirli come la nostra più straordinaria opportunità. Cosa significa davvero amare un bambino?”
- La Redazione
- 2 ore fa
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Paolo Crepet riflette sul crescente rifiuto sociale verso i bambini e sul ruolo educativo dei genitori, mostrando perché considerarli una “risorsa” significa prima di tutto esserci davvero per loro...

Esistono circa 50 strutture in Italia, come ristoranti, alberghi, agriturismi, resort, stabilimenti balneari, che hanno deciso di offrire i loro servizi solo a clienti adulti e dove pertanto i bambini non sono graditi. Si tratta di un fenomeno non solo italiano ma mondiale: sono più di 800 le strutture censite sul pianeta. Addirittura in Gran Bretagna alcuni cittadini sono disposti a pagare prezzi maggiorati per un volo senza la presenza di minori sotto i 12 anni.
Si tratta di un fenomeno ormai dilagante ed allora ci si chiede quale sia il motivo di questa richiesta.
A tal fine il sociologo e psichiatra Paolo Crepet coglie l’occasione per evidenziare un aspetto di notevole importanza: se da un lato, infatti, la maleducazione dei bambini spesso superi il livello di tolleranza, dall’altro, però, i genitori sono sempre più assenti ed incapaci di svolgere congruamente la loro funzione educativa, in qualità di adulti di riferimento.
“Come si fa a non capire che quando dei cuccioli non sono educati fin dalla più tenera età a rispettare alcuna regola, una volta diventati adulti si ammaleranno di una forma di «Aids psicologico» che porta l’individuo a non riconoscere (non possedendo «anticorpi psichici specifici») alcuna forma di frustrazione perché del tutto impreparato all’insuccesso?”, questa la considerevole riflessione dello psichiatra in merito.
Si ricordi, inoltre, che la curva demografica ogni anno è sempre più in calo: l’Istat ha rilevato che negli ultimi dieci anni i nati sono stati circa 180.000 in meno rispetto al decennio precedente.
Con il passare del tempo nelle società opulente cominciò a svilupparsi quella che Paolo Crepet definisce «pedofobia», un sentimento ostile e d’indifferenza nei confronti dei bambini.
Dunque “vale forse la semplice, agghiacciante consecutio che meno ne facciamo, meno li amiamo?”, con tale interrogativo lo psichiatra offre molteplici spunti di riflessione.
Eppure non bisogna mai dimenticare che “i bambini sono una risorsa, non un ostacolo. Se rinunciamo a pensarli e a sentirli come la nostra più straordinaria opportunità, rendiamo cieca la nostra comunità e certamente meno libera, perché i piccoli offrono l’opportunità di vedere un mondo più innocente, meno cinico e crudele”.
Ed allora cosa significa davvero amare un bambino?
“Educare i bambini a fare quello che vogliono non significa necessariamente amarli, ma temerli, implica introdurre nel nostro rapporto con loro un’omissione, ovvero il dimenticarci di quanto l’interazione sia fatta della qualità del nostro tempo e del nostro reciproco rispetto: eppure molti genitori pensano che la libertà per i figli consista proprio nel riempire la loro vita di regali, denaro, permessi, eliminazione di qualsiasi forma di frustrazione e di fatica”, questo quanto dichiarato espressamente da Paolo Crepet con forza e determinazione senza alcuna esitazione.
Dunque i genitori non abdichino al proprio ruolo e alle proprie responsabilità ma anzi riscoprano la magia dell’incanto negli occhi dei figli, facendo rifiorire i loro sorrisi, ma anche la loro gioia, beatitudine e assoluta spensieratezza.
Il sorriso di un bambino riempie il cuore di amore ed il dono più grande che un genitore possa fare ad un figlio è quello di esserci, supportandolo nei momenti difficili ed insegnandogli cosa significhi davvero essere liberi.
di VALENTINA TROPEA






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