500 euro per tutti i docenti precari per ogni anno di servizio svolto. Sulla sentenza interviene la Prefettura di Roma
- La Redazione
- 10 ore fa
- Tempo di lettura: 3 min
"La stessa Corte costituzionale nella recente n. 121/2025 ricorda come l’attribuzione da parte del ministero dell’istruzione e del merito ai docenti non di ruolo della Carta docente per gli ... "

Dopo la pubblicazione nella stampa nazionale sul caos nei tribunali amministrativi per inerzia dell’amministrazione sull’esecuzione delle migliaia di sentenze dei tribunali del lavoro che riconoscono il diritto dei docenti precari alla corresponsione del bonus di 500 euro per ogni anno di servizio, grazie alle sentenze ottenute dai legali Anief (Corte di giustizia europea, Corte di Cassazione e Costituzionale italiana) e la segnalazione alla Corte dei Conti da parte del Tar Piemonte del possibile danno erariale, ora interviene la Prefettura di Roma, organo commissariale deputato dal Tar Campania ad eseguire una sentenza del tribunale di Benevento del 2024 (su ricorso presentato un anno prima) che riconosce 1.000 euro a un docente precario di Carta docente e 500 euro per il compenso del Commissario ad acta a carico dello stesso MiM.
La Prefettura di Roma ha chiarito che «il commissario ad acta può essere chiamato a denunciare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale penale competente ed alla Procura regionale della Corte dei Conti gli specifici comportamenti (anche omissivi) di amministratori e funzionari che ne abbiano reso necessario l’intervento sostitutivo, con consequenziale danno erariale corrispondente alle spese collegate alla mancata esecuzione del giudicato ed all’intervento commissariale».
È un passaggio fondamentale: l’inerzia non è neutra, ma genera responsabilità personali (anche contabili) e costi per la collettività.
La stessa Corte costituzionale nella recente n. 121/2025 ricorda come l’attribuzione da parte del ministero dell’istruzione e del merito ai docenti non di ruolo della Carta docente per gli anni d’insegnamento effettivamente prestato trova copertura mediante la disciplina prevista dall’art. 14, comma 1, del d. l. n. 669 del 1996, come convertito dalla legge 30 del 1997, ai sensi del quale «le amministrazioni dello Stato, gli enti pubblici non economici e l’ente Agenzia delle entrate - Riscossione completano le procedure per l’esecuzione dei provvedimenti giurisdizionali e dei lodi arbitrali aventi efficacia esecutiva e comportanti l’obbligo di pagamento di somme di danaro entro il termine di centoventi giorni dalla notificazione del titolo esecutivo».
Di fronte alla mancata o tardiva esecuzione delle sentenze sulla Carta del Docente o degli altri risarcimenti disposti dalle autorità giudicanti, Anief ricorda che i ricorrenti possono azionare il giudizio di ottemperanza e chiedere la nomina del commissario ad acta, affinché l’Amministrazione sia concretamente vincolata al rispetto del giudicato.
L’ufficio legale Anief sta già contattando i propri ricorrenti al fine di esercitare gratuitamente tale diritto.
Soltanto nei primi sette mesi del 2025, 4.385 sentenze in tutta Italia hanno riconosciuto il diritto al risarcimento di 11.648.977,38 euro nei ricorsi patrocinati da Anief per il personale precario. Non è una questione se le stesse saranno tutte eseguite ma quando e chi dovrà pagare per questo vero e proprio danno erariale, in caso di persistente inerzia degli uffici preposti. Ancora nel febbraio scorso, infatti, l’ufficio legale Anief, ha segnalato al ministero dell’Istruzione e del Merito migliaia di sentenze di Carta docente non eseguite e centinaia non ottemperate, lo stesso che ora è invitato dalla Prefettura di Roma a comunicare ogni eventuale ritardo o adempimento rispetto all’ultimo intervento commissariale.
di LA REDAZIONE
Commenti