SPARATORIA IN UNA SCUOLA: 10 I MORTI E DIVERSI FERITI, LO STUDENTE AUTORE DICE DI ESSERE VITTIMA DI BULLISMO
- La Redazione
- 10 giu
- Tempo di lettura: 2 min
"Da quanto riportato sarebbe uno studente del BORG che si considera vittima di bullismo. Sono in corso aggiornamenti..."

Un tragico evento si è verificato nei pressi della scuola di Graz in Austria, uno studente ha aperto il fuoco nell’istituto causando la morte di ben 10 presenti. A darne la notizia, come riporta "il Messaggero", è stata la polizia austriaca che è intervenuta nell'immediato, evacuando l’intero plesso. I presenti, insegnati e studenti, sono stati condotti nei punti di raccolta.
L'autore della sparatoria è uno studente che sarebbe entrato in due classi dell'istituto scolastico sparando all'impazzata. Dopo il folle gesto, l’autore si è chiuso in bagno e si è suicidato. Da quanto riportato sarebbe uno studente del BORG che si considera vittima di bullismo. Sono in corso aggiornamenti. Questo drammatico episodio ci impone una riflessione urgente e profonda. Bullismo e cyberbullismo non sono più solo parole da usare nei dibattiti, ma segnali di un disagio reale e crescente tra i giovani. Come ha sottolineato il Ministro Valditara, in occasione del Decreto bullismo", la vera svolta arriverà quando ciascuno di noi – genitori, insegnanti, comunità – si interrogherà quotidianamente su come educare al rispetto, non solo a scuola o a casa, ma in ogni contesto.
Ora più che mai, è fondamentale attivare percorsi di ascolto, supporto e prevenzione, coinvolgendo tutti gli attori della società. Famiglie, scuole e istituzioni devono collaborare per costruire ambienti sicuri, dove il dialogo sostituisca la violenza e il rispetto diventi valore imprescindibile."Bullismo e cyberbullismo non sono più emergenze marginali, ma sintomi evidenti di un disagio che cresce tra i nostri giovani, troppo spesso ignorato o banalizzato. Ma la vera rivoluzione sarà quando cominceremo a chiederci, ogni giorno: sto educando al rispetto?
Non possiamo restare spettatori di questi drammi: è il momento di agire concretamente, per proteggere i nostri ragazzi e costruire un futuro in cui ogni giovane possa sentirsi accolto, valorizzato e al sicuro.
di NATALIA SESSA
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