Sostegno INDIRE, "L’inclusione NON È UNA SCORCIATOIA. Si costruisce con professionalità, continuità e formazione autentica": il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati lancia un forte allarme
- La Redazione

- 14 ott
- Tempo di lettura: 2 min
"Il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati (CDSS) lancia un forte allarme sulla tenuta del sistema di formazione per i docenti di sostegno in ... "

Il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati (CDSS) lancia un forte allarme sulla tenuta del sistema di formazione per i docenti di sostegno in Italia. L’analisi dei dati relativi ai percorsi Indire (ex art. 6 e 7 DL 71/2024) evidenzia uno scostamento strutturale tra i posti banditi e quelli effettivamente attivati dalle università italiane.
LO SQUILIBRIO
Il dato più allarmante riguarda la scuola dell’infanzia e primaria, dove solo il 29% e il 65 % dei posti è stato attivato. Eppure è proprio in questo segmento che si registra la maggiore emergenza di personale specializzato.
Al contrario, la secondaria di secondo grado, dove le GPS sono già sature (in 44 province nel 2024, previste 69 nel 2026), ha visto un surplus di attivazioni. A Roma, ad esempio, si è passati da 7.000 a oltre 11.000 docenti in GPS sostegno in un solo anno.
FORMAZIONE A CONSUMO E PRECARIETÀ SISTEMICA
Questi dati parlano di un sistema scolastico che sta spingendo verso una formazione “a consumo”, spesso affidata a corsi rapidi, frammentari, privi di reale esperienza didattica, che non incidono sulla qualità dell’inclusione.
Il TFA ordinario, percorso universitario rigoroso e fondato sulla pratica, rischia di essere svalutato dall’equiparazione con formazioni brevi promosse da Indire, che nascono per rispondere all’urgenza, ma finiscono per minare la professionalità.
Nel frattempo, oltre circa 22.000 docenti specializzati della secondaria non hanno ricevuto nomina nel 2024/25, e il contratto a termine è ancora la norma, in contrasto con le direttive europee.
"Se il docente è precario, anche l’apprendimento lo è."
La discontinuità genera frammentazione, e la scuola perde il suo ruolo di presidio di democrazia, inclusione e giustizia sociale.
INCLUSIONE NON È UNA SCORCIATOIA
L’inclusione non si improvvisa, non si svilisce, non si divide.
Si costruisce con professionalità, continuità e formazione autentica.
Non c’è contrapposizione tra gradi scolastici: c’è unità nella diversità, la stessa che viviamo ogni giorno a scuola. Ma non possiamo ignorare una crisi che va affrontata ora.
- Formare un docente significa formare un contesto.
- Non servono scorciatoie, serve una visione.
- La formazione è un diritto, non una merce.
di VALENTINA TROPEA
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