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Sistema Nazionale di Valutazione, compilazione del questionario nella piattaforma RAV per il triennio 2025-2028. Funzioni aperte dal 14 luglio al 25 settembre 2025

"L’anno scolastico 2024/25 è l’anno conclusivo del triennio 2022/25 per quanto attiene tutte le procedure del Sistema Nazionale di Valutazione... "

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L’anno scolastico 2024/25 è l’anno conclusivo del triennio 2022/25 per quanto attiene tutte le procedure del Sistema Nazionale di Valutazione in merito al rapporto di autovalutazione (RAV).


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Con il prossimo anno scolastico, dunque, si dovrà procedere alla predisposizione del RAV per il prossimo triennio 2025/2028 sulla base della rendicontazione sociale dei processi attivati e dei risultati raggiunti nel triennio precedente. Il primo step per la redazione del RAV è costituito dalla compilazione del questionario scuola, da effettuarsi all’interno della piattaforma RAV nella Scrivania del portale SNV. Le istituzioni del primo e del secondo ciclo avranno a disposizione tali funzioni (compilazione questionario) dal 14 luglio 2025 e fino al 25 settembre 2025


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Ma, con il nuovo triennio si introducono, anche, due importanti novità che meritano attenzione e approfondimento.

La prima grande novità consiste nel fatto che, dopo una fase di sperimentazione che ha già coinvolto diverse scuole dell’Infanzia statali e paritarie, nel RAV del I ciclo viene integrata anche la scuola dell’infanzia coinvolgendo sia le scuole dell’infanzia paritarie mono-ordinamentali che le scuole del primo ciclo comprendenti scuole dell’infanzia (istituti comprensivi e/o onnicomprensivi). Si tratta di una fase molto importante anche per quanto concerne le eventuali ricadute sul sistema integrato 0-6, stante il ruolo di “collegamento” che la scuola dell’infanzia svolge tra segmento 0-3 e scuola primaria.

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La seconda importante novità ai fini della predisposizione del RAV consiste nel fatto che con la prossima triennalità si introduce, per la prima volta, anche la somministrazione di un breve questionario docente già oggetto di sperimentazione, allo scopo di raccogliere il punto di vista dei docenti sugli esiti e sui processi educativo-didattici e gestionali e organizzativi che interessano la scuola. I docenti coinvolti saranno i docenti a tempo indeterminato della scuola dell’infanzia, della scuola primaria, della scuola secondaria di I e di II grado, che hanno operato come titolari nella scuola di afferenza nell’anno scolastico 2024/2025 e ai docenti con contratto a tempo determinato di durata annuale con continuità di almeno due anni nella scuola di afferenza. Al momento non si hanno altre indicazioni ma seguirà, comunque, un’ulteriore nota del MIM dedicata al tema con indicazioni specifiche relative a modalità e tempistica di dettaglio di somministrazione del questionario docente.


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A partire da settembre, è previsto anche un piano di accompagnamento alle scuole da parte dell’INVALSI, in collaborazione con il MIM e gli uffici scolastici regionali, con particolare riferimento al RAV integrato per le scuole del primo ciclo di istruzione e dell’infanzia e del RAV per le scuole dell’infanzia. Date e appuntamenti saranno indicati con successive comunicazioni a cura degli uffici scolastici regionali.


Per la FLC CGIL, la predisposizione del RAV per essere davvero efficace, deve essere caratterizzata dalla più ampia condivisione con il collegio dei docenti, al fine di consentire all’organo collegiale l’esercizio della piena responsabilità delle scelte educativo-didattiche dell’istituto. A tal fine non si comprende, in un’ottica di autovalutazione, la necessità di ricorrere in via strutturale e non campionaria, alla somministrazione di un questionario sulla cui natura non c’è stato alcun confronto sindacale.


"Inoltre, come già sostenuto in passato, afferma la Flc Cgil, ribadiamo che in particolare il RAV Infanzia deve assolutamente evitare il rischio di ripiegare verso una deriva anche solo genericamente classificatoria evitando ogni tentativo di misurazione delle “prestazioni” individuali dei bambini e delle bambine come si sta verificando negli altri gradi di scuola.

Anche il malessere testimoniato dai recenti casi di studentesse e studenti che si sono rifiutati di affrontare il colloquio finale dell’Esame di Stato rappresenta un campanello di allarme a cui l’INVALSI deve fornire risposte recuperando, ad esempio, la propria vocazione originaria passando  dalle somministrazione di prove sistematiche con test standardizzati e di natura censuaria, alla somministrazione di test a campione per la valutazione del sistema scolastico nazionale", conclude.





di KATIA PIEMONTESE



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