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SCUOLE INSICURE E SENZA CERTIFICAZIONI: Su 40mila edifici scolastici 36mila non sono a norma. Uil Scuola: "I dati sono utili ma servono interventi organici e strutturati nel tempo"

Se al suono della campanella fossero state aperte solo le scuole con tutte le certificazioni, solo una su dieci avrebbe potuto accogliere gli studenti. È questa la carta d’identità di nove edifici...

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Se al suono della campanella fossero state aperte solo le scuole con tutte le certificazioni, solo una su dieci avrebbe potuto accogliere gli studenti. È questa la carta d’identità di nove edifici scolastici su dieci in Italia: privi di una o più delle cinque autorizzazioni che la legge richiede – valutazione dei rischi, agibilità, collaudo caldaia, prevenzione incendi, piano di evacuazione. Risultato? 36.088 plessi fuori norma su circa 40 mila.

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Si tratta di numeri preoccupanti.

Basti pensare che oltre 7 milioni di alunni e un milione tra docenti e personale ATA trascorrono circa mille ore l’anno dentro aule che in larga parte non dispongono nemmeno delle carte minime per certificare la loro sicurezza.

Eppure, il 40% delle scuole italiane si trova in aree a rischio sismico medio o alto, e il 21% in zone a pericolosità idrogeologica.

Il paradosso: proprio dove i rischi sono maggiori, le certificazioni mancano di più. Il certificato di collaudo statico, che attesta la resistenza strutturale degli edifici, riguarda appena il 53% delle scuole italiane, ma scende sotto il 50% in zone classificate come ad alta sismicità.

La situazione peggiora se si guarda al certificato di agibilità: nel Lazio è in regola appena il 12,7% dei plessi, contro l’87,8% della Valle d’Aosta, che guida la classifica delle regioni più virtuose. Nel mezzo, il Nord oscilla attorno al 50%, mentre il Sud arranca spesso sotto il 30%.

Il dato più eloquente, però, è l’età media degli edifici: quasi 60 anni, con 1.526 scuole costruite addirittura prima del 1920. Vecchie, malmesse, in buona parte prive di qualsiasi adeguamento antisismico.


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LA SCUOLA DEVE ESSERE UN LUOGO SICURO

Di sicurezza a scuola si parla sempre troppo poco, finendo per confinarla ai margini dell’agenda politica, trattandola come una questione momentanea, da risolvere con misure temporanee.

Secondo la Uil Scuola, è importante che si possa conoscere lo stato degli edifici scolastici, e che queste informazioni siano pubbliche e accessibili a tutti. Non si può più aspettare l’ennesimo caso di cronaca prima di avviare gli interventi conseguenti al quadro emerso.

Su 40mila edifici scolastici 36mila non sono a norma, un quadro che preoccupa e che conferma quanto la UIL denuncia da tempo che, come noto a tutti, è in prima linea in merito alla sicurezza del lavoro.

L’intreccio di competenze degli enti proprietari del patrimonio scolastico diventa spesso una barriera burocratica quasi invalicabile per la realizzazione degli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di ristrutturazione, ampliamento e adeguamento alle normative in vigore.

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È ora di denunciare le inadempienze che possono avere conseguenze serie e concrete e pretendere un maggiore impegno per la sicurezza nelle scuole da parte di tutti, attraverso interventi organici e strutturati nel tempo.

In sostanza, i dati sono utili ma servono interventi concreti. Bisogna fare un uso pratico dei monitoraggi: prevenzione, manutenzione programmata, analisi dei rischi e opere di messa in sicurezza.


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di VALENTINA TROPEA




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