Per l’Anief l’introduzione dell’algoritmo per le assunzioni e supplenze dei docenti è considerata una pessima soluzione per la scuola
Le nomine annuali dei docenti continuano ad essere caratterizzate da ritardi ed errori: alle procedure slittate di pochi o diversi giorni, a causa del protrarsi delle operazioni in alcune province, come dichiarato qualche giorno fa dall’amministrazione ai sindacati rappresentativi, in più Uffici scolastici si stanno sommando diversi problemi sulle individuazioni dei candidati: nello specifico, vi sono province dove non si è rispettato l’ordine delle graduatorie Gae e Gps con beffa finale perché anche i ‘bollettini’ che avrebbero dovuto fare ordine risultano sbagliati; in altri casi ad essere danneggiati, con esclusione automatica dalle convocazioni, risultano i supplenti che tra le 150 scuole prescelte non hanno indicato le scuole con posti liberi; non mancano gli ormai soliti problemi insiti nell’algoritmo; infine, vi sono già dei casi di territori senza più aspiranti docenti in tutte le graduatorie – di merito e dei precari –, con ricorso (e ulteriori allungamenti dei tempi per organizzare le procedure) da parte dei dirigenti delle liste di attesa degli istituti se non addirittura delle ‘messe a disposizione’.
Anief, che per l’espletamento delle nomine dei docenti precari ha già previsto tempi lunghi, almeno nelle grandi città e nelle province (come Milano, Roma, Mantova e tante altre) dove risultano problemi a tutt’oggi, non si meraviglia per quanto sta accadendo per la copertura di almeno 200 mila supplenti annuali: “L’introduzione dell’algoritmo per assunzioni e supplenze, dai tempi della Legge 107/15 si conferma una pessima soluzione per la scuola. Inoltre, sono state approvate delle norme di esclusione dei precari che non ci trovano d’accordo. Infine, senza la reintroduzione del doppio canale di reclutamento e delle immissioni in ruolo da GPS sui posti comuni non può che continuare a ripetersi questo scenario, ancora di più se i posti autorizzati dal Mef continuano a tornare indietro, quest’anno altri 10.000, e ad aumentare le supplenze fino al 31 agosto”.
“La magra consolazione è che questi docenti, in servizio sino alla fine di agosto 2024, potranno per la prima volta avere la Carta del Docente, mentre gli altri dovranno continuare a presentare ricorso con Anief per vedersi assegnare i 500 euro annui per l’aggiornamento. Come pure dovranno chiedere conto al giudice – per chiedere la stabilizzazione e il risarcimento danni - coloro che continuano a rimanere precari pur avendo svolto i 36 mesi di supplenze che la direttiva 1999/70/CE, introdotta dal Consiglio europeo per evitare l’abuso sistematico di precariato, indica come soglia per essere immessi in ruolo”, conclude il presidente Anief.
di ISABELLA CASTAGNA
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