top of page

Recalcati: “Se l’apprendimento implica il supporto del maestro, esso non può ridursi alla sua imitazione. È necessaria l'audacia che mostra il bambino sulla spiaggia nel fronteggiare l'urto dell'onda"

Aggiornamento: 5 ago

Il maestro, dunque, attraverso la sua passione ed il suo carisma riesce a coinvolgere l’allievo nell’ora di lezione, dove l’insegnamento così come l’apprendimento rimane un…

ree
ree

“Nessuno può insegnare a insegnare, come, in fondo, nessuno può insegnare ad apprendere. Non si sa come si apprende, non esiste una tecnica per l’apprendimento: si sa solo che avviene. È difficile descrivere il movimento soggettivo dell’apprendimento, ma la cosa certa è che non esiste una relazione diretta tra quello che fa il maestro e come si impara”, in tal modo inizia la sua considerevole riflessione lo psicoanalista e saggista italiano Massimo Recalcati.

ree

Dunque, così come precisa Deleuze: «Non apprendiamo nulla da chi ci dice di fare come lui»: quindi non esiste apprendimento per riproduzione od imitazione. Il maestro, infatti, non è un padrone perché non esige l’uniformità dei suoi allievi ma anzi sprona quest’ultimi a trovare l’eterogeneità del proprio stile.

“L’insegnamento non dipende da una retorica o, come si dice oggi, da una capacità o da una tecnica di comunicazione, ma dal carisma di chi parla, ovvero da come sa rendere vivi, far vibrare, gli enunciati che trasmette. Dipende dalla forza enigmatica della sua enunciazione”, così come ci spiega senza esitazione alcuna lo psicoanalista.

Pertanto ad ogni insegnante nell’esercizio della sua funzione attende un salto nel vuoto, necessita un certo coraggio nell’esposizione, non trattandosi di una mera ripetizione del già detto, del già saputo o conosciuto.

“L’uso ormai massiccio delle slides nella pratica comune dell’insegnamento di ogni ordine e grado può essere letto come il sintomo di questa difficoltà di esporsi all’evento imprevedibile della parola. Se tutto è già scritto, la trasmissione consisterà nella sua ripetizione ordinata, scontata e, dunque, fatalmente burocratizzata. Diversamente, un insegnamento che vuole mantenersi fedele al suo compito saprà evocare l’impossibile da trasmettere, l’impossibile da apprendere, l’impossibile da insegnare. Ogni volta in modo diverso, questa impossibilità verrà alla luce e saprà mettere in moto l’allievo”, queste le considerevoli parole di Massimo Recalcati che pone l’accento sul mistero dell’apprendimento.

ree

“In classe si genera fiducia quando la parola dell’insegnante si rivela degna di rispetto e tale diventa solo se è appassionata a ciò che insegna. Per rendere presenti gli allievi nell’ascolto, è necessario che il maestro sappia innanzitutto rendere presente a se stessa la propria presenza. Non c’è alcuna tecnica che possa compensare un’eventuale «assenza di presenza». La presenza dell’insegnante assume le forme di uno stile”, in tal modo prosegue la sua significativa disamina lo psicoanalista.

Il maestro, dunque, attraverso la sua passione ed il suo carisma riesce a coinvolgere l’allievo nell’ora di lezione, dove l’insegnamento così come l’apprendimento rimane un mistero imprevedibile, nulla di precostituito ma qualcosa di nuovo che è destinato a sorprenderci, facendoci sentire vivi, riaccendendo il nostro desiderio per il sapere.


“Ma se l’apprendimento implica necessariamente il supporto del maestro, esso non può mai ridursi alla sua imitazione. È necessario un passo ulteriore, uno strappo, una deviazione, una audacia come quella che il bambino sulla spiaggia deve mostrare nel suo fronteggiare in solitudine l’urto imprevedibile dell’onda. L’ideale aristotelico della giusta misura, del dominio di sé, dell’autocontrollo, del governo impassibile delle passioni è davvero solo un ideale filosofico che non tiene conto della nostra angoscia di fronte all’assenza di garanzie che ogni atto singolare comporta. Esso non può essere la meta di un processo di formazione.


Piuttosto si dovrebbe imparare a fare amicizia con l’onda, perché l’onda che temiamo è anche l’onda che ci salva. Il che significa abbandonare l’illusione scolastica che apprendere sia davvero fare perfettamente come fa il nostro maestro. In questo caso non si generebbe nessun stile proprio, ma solo la fotocopia di uno stesso stile. Perché invece ci sia atto creativo, esposizione della propria voce, del proprio talento, della propria vocazione, della generazione di uno stile singolare, è necessario riconoscere il vuoto che è a fondamento di ogni creazione”, queste le considerazioni di Massimo Recalcati con le quali conclude la sua ragguardevole riflessione.

ree


di VALENTINA TROPEA

Commenti


EDUCAZIONE
E CULTURA

NUOVI BANNER - 2 (2000 × 2160 px) (2).jpg
ID CERT (3).jpg
SUCCESSO 1
AUMENTA IL PUNTEGGIO IN GRADUATORIA DOCENTI
SUCCESSO 1
BANNER - NUOVA HOME PAGE

GPS 2024 2026

AUMENTA IL PUNTEGGIO IN GRADUATORIA DOCENTI
BANNER - NUOVA HOME PAGE

INVIACI IL TUO COMUNICATO

info@ascuolaoggi.it

ascuolaogginews@gmail.com

A scuola oggi è un portale che tratta notizie su quanto accade nel mondo scuola. Notizie per docenti di ruolo, docenti di sostegno, docenti precari, personale ATA, educatori, genitori e alunni. Inoltre le sezioni dedicate ai membri offrono servizi aggiuntivi: corsi gratuiti e supporto a quanti richiedono informazioni.

bottom of page