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Crepet: “Discutere è sintomo di umiltà, difendere le proprie idee se sbagliate è il segno della povertà intellettuale di una persona"

Aggiornamento: 43 minuti fa

In un tempo in cui l’omologazione è la norma, Crepet invita a riscoprire il valore del pensiero critico, del confronto e dell’unicità della personalità...

Ciò che caratterizza l'essere umano rispetto ai suoi simili è, senza ombra di dubbio, la sua personalità. La personalità è il tratto distintivo di ciascuno di noi, permettendo alle nostre qualità, attitudini ed inclinazioni di emergere e di contraddistinguerci in maniera unica e speciale. Cosicché, sin dalla nascita, ci viene continuamente insegnata l'importanza della personalità e di tutta la sua evoluzione.

Tuttavia, nel panorama attuale, si assiste sempre più ad una sorta di omologazione, dimenticandosi di un elemento degno di nota, e cioè - proprio come sottolineato con fermezza dal sociologo e psichiatra Paolo Crepet - che una persona deve essere discutibile, deve fare "discutere per le idee che propone, lo stile di vita e i comportamenti che ha adottato...imponendo una propria visione di sé"

In altre parole, occorre distinguersi, coltivare delle idee e portarle avanti con fierezza, senza infrangere le regole ma sempre con l'intento di affermare la propria personalità.

“Che vi siano così pochi uomini e donne discutibili per molti è un sollievo, per me è il segno di un declino culturale. Essere indiscutibili significa essere «normali», accontentare tutti, ricercare e ottenere il più ampio consenso come se questo fosse indice di chissà quali qualità dell’essere umano. Più consenso meno atipicità, quindi più omogeneità, dunque miseria creativa”, queste le significative e mai scontate parole dello psichiatra attraverso le quali si sottolinea l’importanza di non ricercare consenso a tutti i costi perché ciò comporterebbe un appiattimento ed un annullamento della propria personalità.

È necessario, dunque, insegnare ai giovani a diffidare dall'omologazione e dalla misera emulazione. L'importanza di tutto ciò ci viene tramandata dalla storia stessa poiché non vi è stato creativo o artista che non fosse discutibile.

Ma cosa significa, allora, far discutere di sé, ingenerando visioni contrapposte? Significa avere personalità. Lo stesso Paolo Crepet sostiene che personalità è ciò che caratterizza un'unicità, e quindi tale concetto va tenuto del tutto distinto ed avulso dal concetto di neutralità. 

Purtroppo, oggi, invece, va di moda la normalità e nessuno ha il coraggio di portare avanti le proprie idee, soprattutto quando quest’ultime si differenziano da quelle del "gregge", proprio perché si ha il terrore di essere emarginati, esclusi, uscendo così dall'alveo sicuro ed ovattato dell'omologazione.


È importante pertanto che genitori ed insegnanti inducano i giovani "a difendere la propria posizione, ma anche ad avere il coraggio di correggersi, di modificare il proprio pensiero, che non deve mai essere rigido e invalicabile come le mura di un castello medievale. Entrare nel merito di una questione e discuterne è sintomo di umiltà, difendere a oltranza le proprie idee anche quando sono evidentemente sbagliate è il segno della povertà intellettuale di una persona".



di VALENTINA TROPEA

EDUCAZIONE
E CULTURA

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