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Previste 45 mila assunzioni, contingente ridotto dalla quota “congelata” per i vincitori dei concorsi. Anief: il precariato rimane, si stabilizza meno del 20% dei supplenti annuali

"Quest’anno il contingente delle immissioni in ruolo dei docenti della scuola pubblica, da assumere con l’avvio dell’anno scolastico 2024/25, sarà composto..."



Quest’anno il contingente delle immissioni in ruolo dei docenti della scuola pubblica, da assumere con l’avvio dell’anno scolastico 2024/25, sarà composto da 45 mila cattedre: il dato, anche se non ancora ufficiale, trapela dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.


Le assunzioni a tempo indeterminato verranno realizzate nelle prossime settimane, comunque entro la fine di agosto 2024, secondo una distribuzione dei posti a livello regionale, con il singolo Ufficio scolastico regionale che distribuirà i posti per classe di concorso e provincia. Il Ministero ha informato i sindacati che non sono stati autorizzati per le immissioni in ruolo tutti i posti liberi, perché una parte è stata accantonata per i vincitori del secondo concorso da bandire in autunno. “Per questi ultimi – ricorda Chiara Cozzetto, segretaria generale Anief, le graduatorie di merito non saranno pubblicate entro il 31 agosto, la procedura sarà portata a termine entro il 31 dicembre 2024, per graduatorie pubblicate entro il 10 dicembre”.



“Dobbiamo anche quest’anno constatare – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato rappresentativo - che le assunzioni in ruolo accordate dal Mef risultano molto al di sotto delle aspettative: i posti realmente liberi, senza titolare di cattedra, sono almeno il triplo di quelli annunciati in queste ore. Stando così le cose, il precariato rimane vivo perché si assumerà in ruolo solo il 20% dei supplenti annuali. Va bene che una parte dei posti vacanti saranno assegnati ai vincitori di concorso in atto, ma non possiamo continuare ad accettare che delle cattedre libere, come almeno le 70.000 di sostegno, continuino ad essere assegnate ad un fantomatico organico di fatto che non ha alcun motivo di esistere se non per fare cassa sulle spalle dei precari e per danneggiare la continuità didattica degli alunni”.



Secondo il sindacalista autonomo il problema di fondo è situato nelle regole generali del reclutamento. “Lo continuiamo a ripetere – continua Pacifico - ormai da oltre 10 anni: assumiamo con il doppio canale, sfruttando al massimo Gae, anche ricollocando in ruolo i licenziati dopo l’anno di prova, e cercando laddove siano esaurite le altre graduatorie anche da Gps, prima e seconda fascia; sbarazziamoci una volta per tutte degli organici di fatto e dei posti in deroga al 30 giugno, perché rappresentano uno dei mali più grandi della scuola italiana; dopo avere introdotto queste due modalità, facciamo immissioni in ruolo su tutti i posti disponibili. Con questi tre passaggi, tutt’altro che impossibili da realizzare, avremmo risolto i tre quarti dei problemi legati alle mancate stabilizzazioni del personale scolastico. In caso contrario – conclude il leader dell’Anief – anche questa estate ci ritroveremo ancora una volta a commentare immissioni in ruolo su una percentuale ridotta di un contingente nazionale limitato in partenza per colpa di chi si ostina a mantenere in vita gli organici di fatto”.



LE FASI PER LE IMMISSIONI IN RUOLO 2024

FASE 1: ordine delle province per immissioni da concorso

FASE 2: assegnata la provincia, si sceglieranno le scuole. NOVITA’: il sistema chiederà se il neoassunto è in possesso o meno di abilitazione. Questo risponde ai numerosi quesiti dei candidati che hanno partecipato al concorso con laurea + 24 CFU oppure laurea + 3 anni di servizio ma nel frattempo avranno conseguito l’abilitazione. L’abilitazione, una volta conseguita, non ha certamente bisogno di essere ripetuta. Chi è in possesso di abilitazione (sia se posseduta già prima o conseguita in corso) sarà assunto con contratto a tempo indeterminato. Chi sarà assunto da concorso PNRR e non è in possesso di abilitazione sarà assunto con contratto a tempo determinato fino al 31 agosto 2025 finalizzata al ruolo, e dovrà completare la formazione con il percorso abilitante da 30 o 36 CFU.



Posti di sostegno: sarà chiesto se il docente è in possesso di laurea o diploma, per diversificare il contratto.

Addio alla call veloce: la call veloce non esisterà, ci sarà solo la mini call veloce se residueranno posti disponibili.

Parità di genere: all’interno dell’allegato A c’è la norma ma i sindacati hanno chiesto chiarimenti.



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di LA REDAZIONE




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