Maestra bacchetta un alunno: "Per me puoi stare a casa, sono stufa di correggere verifiche scritte con i piedi"
- La Redazione
- 10 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 11 giu
A Treviso, una maestra esasperata scrive una nota severa a un alunno di quinta elementare, scatenando un acceso dibattito tra famiglie, scuola e istituzioni sul metodo educativo e il benessere dei ragazzi.

In questi giorni sta facendo molto discutere il caso della maestra che, stufa di correggere i soliti errori, ha rimproverato un suo alunno di quinta elementare con una nota sul quaderno, scrivendo: “Sinceramente sono stufa di correggere innumerevoli verifiche scritte con i piedi, piene zeppe di errori ortografici gravi e di inesattezze. Se la tua idea è di continuare così, per me puoi stare a casa!”.
È accaduto in una scuola elementare di Treviso, come riporta il “Corriere del Veneto”, sul caso si è espresso il preside della scuola, che ha preso le difese dell’insegnante che presta servizio nell’istituto ormai da molto tempo : “Quei toni non sono assolutamente parte dei suoi metodi abituali, la maestra lavora con noi da vent’anni. È stata insegnante di quel ragazzino fin dalla prima elementare, quindi si conoscono da cinque anni e non è mai successo nulla”
È accaduto in una scuola elementare di Treviso. Come riporta il “Corriere del Veneto”, sul caso si è espresso il preside della scuola, che ha preso le difese dell’insegnante, la quale presta servizio nell’istituto ormai da molto tempo: “Quei toni non sono assolutamente parte dei suoi metodi abituali. La maestra lavora con noi da vent’anni. È stata insegnante di quel ragazzino fin dalla prima elementare, quindi si conoscono da cinque anni e non è mai successo nulla”.
Dopo questo increscioso episodio, la maestra si è scusata con la famiglia e con lo studente. I genitori, contrariamente a quanto voleva il preside, ovvero lasciare che la vicenda si sistemasse all’interno dell’istituto, hanno denunciato l’accaduto ai carabinieri e hanno reso pubblica la notizia, spiegando di averlo fatto per segnalare i “metodi retrogradi dell’istituto”. Sono stati spinti anche dal motivo di vedere continuamente il figlio stare male: ogni mattina, prima di andare a scuola, lo studente accusava ricorrenti episodi di vomito, diarrea e mal di stomaco, tutti sintomi che, secondo il pediatra, erano legati a un evidente disagio emotivo.
È chiaro ed evidente che si sarebbero potute usare parole diverse per rimproverare il bambino, ma a volte la correzione di errori ripetuti e situazioni spiacevoli che si reiterano fanno davvero perdere la pazienza. Inoltre, il fatto è accaduto in prossimità della chiusura della scuola: questo non vuole giustificare la docente, ma sappiamo perfettamente quanto stress e sovraccarichi mentali accumulano i docenti durante l’intero anno scolastico.
di NATALIA SESSA
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