PELLAI E TAMBORINI: "IL GRANDE SALTO" MARITO E MOGLIE SUL PASSAGGIO DALLE ELEMENTARI ALLE MEDIE
- La Redazione
- 3 giu
- Tempo di lettura: 3 min
“Crescere vuol dire saper affrontare dosi sempre maggiori di rischio nella vita reale. I genitori devono capire qual è il grado di rischio giusto..."

Nella loro recente intervista a Geo & Geo, Alberto Pellai e sua moglie Barbara Tamborini analizzano le tappe cruciali della vita di ogni bambino. Entrambi, oltre a condividere la vita coniugale, condividono anche la passione per la psicopedagogia e hanno realizzato insieme numerosi progetti, tra cui testi e manuali utili a genitori e insegnanti per accompagnarli nello sviluppo dell’età evolutiva di bambini e adolescenti. Crescere è un viaggio bello ma complesso, ricco di scoperte ma anche di ostacoli da superare.
In particolare, il passaggio dall’infanzia alla preadolescenza viene definito da Pellai come “l’età dello tsunami”, perché rappresenta una fase di cambiamenti profondi, sia corporei che caratteriali. Tutto si trasforma nella vita del bambino che si affaccia alla vita adulta: questo salto, però, è ricco di incognite, e anche gli adulti di riferimento devono essere pronti ad affrontarlo. A tal proposito, Alberto Pellai afferma:
"Un cambio, un salto forse il più eclatante: lasci l’infanzia ed entri in quel tempo che la precede, dove però sei dotato di una potenza emotiva e di un’energia davvero intensi. Cambia il corpo, cambia il funzionamento della mente, che è acceleratissimo sul fronte del sentire, quindi le emozioni si sregolano tantissimo, diventano potenti. E così questa mente, così bisognosa di sensazioni intense, di eccitazione, di gratificazione, è governata però da un funzionamento cognitivo ancora immaturo. Per questo l’adulto deve essere un buon allenatore alla vita".
Oltre ad aver individuato con chiarezza i motivi per cui spesso genitori e insegnanti si trovano a gestire figli e alunni ribelli e indisciplinati, Pellai sottolinea un elemento nuovo e sconosciuto nelle vite di oggi: il telefonino, accompagnato da un uso sempre più precoce dei social. Come spiega l’esperto: "Questo influenza anche la fatica del genitore di oggi, perché è un'esperienza che non abbiamo nella nostra storia di vita. Ne siamo privi di abilità e competenza".
Il consiglio di Pellai è quindi: "Ritardare il più possibile l’uso del virtuale, perché questo cervello così emotivamente potente entra in una sorta di paese dei balocchi e si allontana tantissimo dalla vita reale".
Come spiegano gli esperti di psicopedagogia, questa fase cruciale della vita di un adolescente, proprio perché ancora in costruzione, dovrebbe essere accompagnata da “ingredienti” fondamentali come: comunità locale, scuola, parrocchia, associazioni sportive e panchine al parco. Pellai aggiunge: "Teneteli nella comunità e fuori di casa il più possibile". È quindi importante far crescere e sperimentare i bambini all’aria aperta, tra natura e attività ludiche, permettendo loro di incontrare i coetanei, poiché il telefonino tende a escludere dalla loro vita esperienze fondamentali di crescita. "Cresceranno con l’incapacità di guardarsi negli occhi, di comunicare", avverte Barbara Tamborini, che aggiunge: "È necessario spingerli fuori e non farsi influenzare da un loro ‘No, non voglio’".
Un ulteriore tema trattato nell’intervista è quello dell’iperprotettività genitoriale. A tal proposito, Pellai si rivolge ai genitori con queste parole: "Genitori, dovete stare un po’ agitati, perché è sempre andata così".
L’esperto tiene a sottolineare che è normale provare ansia e apprensione, ma le preoccupazioni non devono diventare un ostacolo per le esperienze dei figli. E conclude:
"Crescere vuol dire saper affrontare dosi sempre maggiori di rischio nella vita reale. I genitori devono capire qual è il grado di rischio giusto, perché altrimenti non permettiamo ai figli di uscire fuori nel mondo reale".
di NATALIA SESSA
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