OSVALDO POLI : “AMARE LA MAMMA, COSA VUOL DIRE PER UN FIGLIO? PER LASCIARE UN PIANETA MIGLIORE TUTTI DEVONO ASSURMERSI DEI DOVERI"
- La Redazione
- 3 ore fa
- Tempo di lettura: 3 min
"Per l’esperto quindi non vale solo nutrire e coltivare lo studio, il sapere, prima di tutto viene l’anima, un cuore puro, genuino che sa riconoscere come mettersi a disposizione dell’altro..."

“Vi dico una cosa che non si può dire, politicamente un po' scorretta, siete pronti? Anche i figli hanno dei doveri !” È con queste parole che Osvaldo Poli, psicologo e psicoterapeuta, attento alla crescita e allo sviluppo giovanile, apre il suo intervento durante una conferenza di Confartigianato Vicenza.
Poli apre prospettive che non siamo soliti a guardare, perché i genitori vengono spesso attaccati su diversi aspetti, mentre in questo caso lo psicologo riporta l’attenzione sulle responsabilità che riguardano prima di tutto i figli. Continua il suo intervento: “Perché altrimenti li illudiamo che ci sia un buon rapporto a costo zero. L’amore che non costa nulla. Ma quando mai ?” L’esperto esprime tutto il suo dissenso davanti a dinamiche relazionali familiari non sane, secondo Poli è bene studiare, accrescere le conoscenze ma questo deve essere accompagnato da una buona dose di generosità, empatia, gentilezza, altrimenti lo studio e il sapere restano fini a sé stessi, ecco le sue parole:
“Per esempio, da noi le famiglie pensano che la realizzazione di un figlio sia sostanzialmente la laurea prestigiosa e l’inglese fluente. Cose bellissime, se ci sono, meraviglia. Poi sono degli egoisti, trattano da cani : padre, madre, sorella, ma quello lasciam perdere, l’importante che vada bene a scuola, sicuro? Invece è proprio lì che bisogna incazzarsi, è nella formazione del carattere che si decide la realizzazione personale”.
Per l’esperto quindi non vale solo nutrire e coltivare lo studio, il sapere, prima di tutto viene l’anima, un cuore puro, genuino che sa riconoscere come mettersi a disposizione dell’altro, sa accogliere e capire le fragilità altrui e riesce ad aiutare, perché, continua Osvaldo Poli : “Il mondo è già pieno di gente con una laurea prestigiosa, che parla benissimo l’inglese. È giusto lasciare un pianeta migliore per i figli, ma anche lasciare dei figli migliori per il pianeta non sarebbe male”.
Lo psicoterapeuta oltre ad analizzare questi aspetti teorici, entra nel concreto, in azioni quotidiane che mostrano impegno, responsabilità e presa di coscienza, verso un ruolo e verso una figura. Prosegue il suo intervento con una domanda: “Allora cosa vuol dire amare la mamma? Ve lo dico io, vuol dire attaccare l'accappatoio dove va attaccato invece che lasciarlo per terra, che in famiglia non c’è nessuna serva, nessuna badante, nessuna povera scema. C’è una donna da amare ”.
Amare è un sentimento che prende vita nelle azioni quotidiane, presidia una cura attenta e attiva verso le persone che ci circondano, i giovani prima di mettere in atto questi atteggiamenti verso l’esterno, inizieranno a formarsi nell'interno, nel loro fulcro, nella loro casa con i loro genitori. La cura come l’amore va insegnata con pazienza. Iniziare subito un buon lavoro con i figli su questi aspetti, vuol dire essere consapevoli di crescere uomini e donne che avranno a cuore il loro futuro e il futuro del mondo.
Continua Poli : “Sapete chi presidia questa verità? L’uomo, se è un uomo non c’ha mica paura delle fatiche di onorare questa promessa e tira dentro i figli. Se a casa tua l’appalto delle pulizie lo vinci sempre te perché nessuno partecipa al bando, lì è il caso di incazzarsi. Il 5 in inglese, nella complessa armonia dell’universo voglio dire…”. Per l’esperto i genitori devono capire bene per cosa vale la pena spendere davvero le energie per i propri figli. Come lui stesso afferma un brutto voto è del tutto recuperabile, la morale su questo non deve durare troppo a lungo, invece, i motivi per i quali vale la pena mostrarsi arrabbiati, delusi sono tutte quelle occasioni che vedono mancanza di rispetto e di educazione, che se non ben approfondite possono creare molti danni all’interno dell’intera comunità.
di NATALIA SESSA
Comments