Il seminario di approfondimento per la valorizzazione e la promozione del “Made in Italy’’ è stato organizzato dal sindacato Flc Cgil
Il Consiglio dei ministri ha approvato il 31 maggio 2023, con procedura d’urgenza, un disegno di legge volto all’introduzione di disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del “Made in Italy”. Il provvedimento prevede tra l’altro, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, l’istituzione del nuovo percorso scolastico denominato “liceo del Made in Italy” incardinato nell’ambito dell’articolazione del sistema dei licei. Il testo del decreto, non ancora pubblicato, dovrebbe ricalcare la bozza che avevamo già commentato, con qualche modifica, tra cui l’eliminazione dell’articolo denominato “Misure per il sostegno allo studio”.
È utile qui ricordare che entro i novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge si attueranno i seguenti passaggi:
a) adozione del regolamento da parte del MIM (L. 400/88, art. 17 c. 2) b) acquisizione del parere della Conferenza unificata (DLgs 281/97) c) istituzione delle discipline specifiche del percorso liceale made in Italy.
Infine, il decreto prevede che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, l’opzione economico sociale del liceo delle scienze umane confluirà nel percorso liceale Made in Italy con la conseguente cancellazione di questo indirizzo per le classi successive alla prima, arrivando all’esaurimento dell’opzione.
La FLC CGIL considera questa operazione pericolosa rispetto all’idea stessa di scuola della Costituzione. Il modello del made in Italy, dimenticando il ruolo di promozione e partecipazione sociale dello studente come cittadino consapevole, immagina una scuola centrata sul bisogno di sviluppare soggetti già orientati al mercato, con competenze imprenditoriali per il territorio e l’impresa, valorizzando addirittura specifici settori produttivi. Il potenziamento dei PCTO e dei percorsi di apprendistato, il nuovo modello di “tutoraggio” con i lavoratori pensionati, l’istituzione della Fondazione “Imprese e competenze” sono segnali evidenti di una idea di scuola asservita al mercato e all’impresa. L’impostazione ordinamentale poi, sovrapponendo discipline e attività in tempi non facilmente comprensibili, realizza lo snaturamento e la torsione di un indirizzo in crescita, con la grave conseguenza della cancellazione dell’esperienza dell’opzione economico sociale del liceo delle scienze umane.
Su questi temi, sui quali definiremo chiare azioni di contrasto, abbiamo organizzato un momento di riflessione e confronto insieme ad autorevoli esponenti del mondo della scuola e della professionalità docente. L’appuntamento è fissato per martedì 18 luglio 2023.
di ISABELLA CASTAGNA
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