NOVARA: “EDUCARE AL PENSIERO È L’OBIETTIVO DI INSEGNANTI E GENITORI. UN SANO DIALOGO A SCUOLA PUO' AIUTARE ANCHE IN FAMIGLIA ”
- La Redazione
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“La scuola può aiutare ad instaurare un dialogo tra i ragazzi evitando lo spiegone moralistico che sarebbe inutile e controproducente...”

L’esperto di pedagogia Daniele Novara in un suo recente intervento pone l’attenzione su due nodi cruciali, i giocattoli, tema ripetutamente discusso dal pedagogista ma che in questo caso rafforza con un'ulteriore critica, e le "imposizioni" agli studenti nelle aule.
Andiamo per gradi e analizziamo a fondo il pensiero di Novara. Per quanto riguarda i giocattoli Novara afferma: “C'è chi sostiene che esagerare con regali e concessioni ai bambini può essere un ostacolo alla loro crescita. Io dico di più: non è solo un ostacolo, è un danno. Ci sono studi che dimostrano che possedere eccessivi giocattoli genera incapacità di giocare”. Come dichiara il pedagogista è l’eccesso ad essere sempre sbagliato, questo non permette alla curiosità, alla fantasia, alla scoperta di emergere nel bambino, inibendo così la sua autostima, la sua indipendenza.
Se il gioco si sostituisce al pensiero la mente del bambino rallenta, continua Novara: “Ci vuole misura: meglio pochi strumenti, sulle quali il bambino articola delle varianti ludiche o di gusto, piuttosto che un eccesso di giochi e prodotti che gli causerebbero un blocco emotivo”. Regalare meno è in realtà un modo per donare di più, consente così al giovane di sperimentare e di mettersi in discussione il più possibile.
La scuola negli interventi di Novara gioca sempre un ruolo cruciale perché secondo l’esperto ha in mano la possibilità di stabilire un dialogo sano, e quindi riuscire a colmare quell’ incapacità di risoluzione che a volte , per incomprensioni, si genera in famiglia: “La scuola può aiutare ad instaurare un dialogo tra i ragazzi evitando lo spiegone moralistico che sarebbe inutile e controproducente”. Come avevamo preannunciato, l’esperto si sofferma anche sui dress code e sui corredi scolastici, argomenti di grande attualità nel mondo scuola, anche in questo caso secondo Novara la soluzione risiede in un dialogo nel quale bambini, ragazzi spiegano anche le loro ragioni in merito e trovare quindi un punto d’incontro.
Gli obblighi, le imposizione se non capiti non vengono mai presi con piacere, soprattutto se si tratta di ragazzi in fase adolescenziale nella quale la loro indole rivoluzionaria e ribelle prende il sopravvento, a tal proposito afferma: “Restituire ai ragazzi una discussione anche riguardo il loro personale dress code o corredo scolastico sarebbe utile, senza dire loro cosa sia giusto o sbagliato acquistare. La mia tecnica si basa sul dibattito maieutico: presento una questione ai miei ragazzi, attivo un dibattito, si entra nel vivo dei problemi, senza moralismi”.
L’esperto è profondamente convinto che per salvare questa generazione è possibile attuare quindi un’ educazione basata sulla capacità di critica, ragionamento e curiosità, non c’è “giusto o sbagliato”, ma esistono tante realtà e pensieri, anche a volte contrastanti che se rispettati, ascoltati e capiti possono vivere tutti nello stesso mondo e coloralo di mille sfumature, conclude Novara: “Non dobbiamo educare gli alunni a pensare cosa sia giusto e cosa sbagliato, sarebbe sufficiente già educarli a pensare. Anche perché ciò che è giusto, come ci insegnano i conflitti geopolitici del momento, può essere un equivoco, è sempre molto relativo”.
di NATALIA SESSA