NON SOPPORTO PIÙ MIO FIGLIO, NELLA CRISI GENITORIALE L'AMORE RISCHIA DI DIVENTARE UN DOVERE
- La Redazione
- 2 giorni fa
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“Quelli che prima ci sembravano i nostri piccoli, ora sembrano quasi sconosciuti e di questo passo l’amore rischia di diventare un dovere..."

Capita più spesso di quanto si pensi, i genitori sull’orlo di una crisi di nervi arrivano a pronunciare la frase “Non sopporto più i miei figli”. Per quanto queste parole possano generare senso di colpa e frustrazione andrebbero invece normalizzate. Provare a volte sentimenti contrastanti nei confronti dei figli è del tutto normale e fa parte del sistematico processo di crescita.
Non a caso fare il genitore è uno dei lavori più difficili, oltre a vivere con il costante pensiero di dover assicurare il meglio ai propri figli, il genitore, si trova a dover fare i conti con le pressioni imposte dalle società. Quando poi mamma e papà si ritrovano a dover affrontare le dinamiche di vita quotidiana con un adolescente, il livello di difficoltà si alza notevolmente. Non hanno davanti più un piccolo bambino o ragazzino amorevole e accondiscendente, ma hanno davanti un uomo o una donna che sta cercando la propria individualità, la propria personalità e questa ricerca prevede come optional, a volte, anche ostruzionismo e scontrosità. È brutto dirlo, ma tutto questo fa parte del “pacchetto della genitorialità”.
Ma torniamo un attimo al genitore che preso dallo sconforto nutre dei sentimenti negativi verso i figli, si sente “snaturato”, “irritabile”, “sottotono” entrando in un circolo vizioso che porta via via allo spegnimento della persona. Non nutre più alcuna passione nei confronti di ciò che gli piaceva prima, non riesce ad occuparsi a cuor leggere delle faccende domestiche e della cura dei figli, perché tutto viene visto come un enorme macigno da trascinare. Quelli che prima ci sembravano i nostri piccoli, ora sembrano quasi sconosciuti e di questo passo l’amore rischia di diventare un dovere. Ma c’è una soluzione a tutto questo?
La risposta è sì, come abbiamo già detto provare ansia e frustrazione nel rapporto con i figli è del tutto normale, ma il genitore può adottare alcuni comportamenti che gli saranno di grande aiuto per contrastare questo fenomeno. Fondamentale in tutto questo è mantenere ben salda la propria individualità, ed i propri spazi, nei quali ricaricare le proprie energie lontano da moglie/mariti e figli, concedersi del tempo per se stessi, è fondamentale per ristabilire un equilibrio. Un altro aspetto da non sottovalutare è il fatto che gli adolescenti seguono un “modello comportamentale” quindi l’adulto di riferimento ha un grande potere in mano, può gestire le situazioni di caos e disordine mantenendo la calma, in questo modo il figlio emulerà questo atteggiamento, inizialmente questo potrà disorientarlo e quindi produrre l’effetto contrario, ma col tempo l’adolescente si abituerà. Infine è importante capire che l’adolescente non vuole un adulto che si sacrifichi, che faccia sentire il peso delle sue rinunce, in questo scenario mantenere la propria autorevolezza rivendicandola con dei semplici e chiari “No” è di fondamentale importanza per mettere in chiaro limiti e confini che devono essere rispettati sia da figli che da genitori.
di NATALIA SESSA