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MATURITÀ 2025: SCENA MUTA PER UNA STUDENTESSA DEL LICEO, "VOLEVO UNA SCUOLA CHE MI ABBRACCIASSE, INVECE È UNA SCUOLA DOVE SI PENSA SOLO AI VOTI"

"Subito dopo l’orale ho chiamato mia mamma. Lei mi ha detto che era molto contenta, che avevo fatto bene, che avevo fatto una cosa coraggiosa..."

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È accaduto al liceo scientifico Galilei di Belluno, dove una studentessa 19enne ha deciso di fare scena muta agli esami orali di maturità, proprio come aveva fatto Gianmaria Favaretto (LEGGI QUI L’ARTICOLO). Il nome della studentessa è Maddalena Bianchi, pare che anche lei abbia azzardato questo forte gesto per contestare i meccanismi di valutazione scolastici.

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Proprio come Favaretto, Maddalena ha aspettato che tutti i membri fossero seduti, per poi spiegare le ragioni della sua decisione, queste le parole della studentessa: “Ho provato a spiegare che, sebbene nella mia scuola la parte relativa alla preparazione sia stata ottima, ritengo che sia mancata totalmente l’attenzione alle persone. Il focus dei docenti è sempre stato sui voti. Io non ho mai avuto grossi problemi, ero una ragazza tranquilla, con i voti nella media. Ma non c’è mai stata la voglia di scoprire la “vera me” da parte dei docenti”. Per molti adulti questa decisione è un inutile capriccio, ma per Gianmaria e Maddalena, dietro questa scelta ci sono delle ragioni più profonde, c’era il desiderio di trovare una scuola che abbracciasse le loro potenzialità, la loro personalità invece si sono ritrovati a fare i conti con tanta competizione e troppa importanza al voto.

Inoltre, spiega Maddalena, come sia stato difficile il primo anno di liceo per lei e di come questo episodio non abbia suscitato molto interesse nei suoi professori, a tal proposito dichiara: “Entravo in classe disorientata, avevo anche provato a parlarne con i professori, ma nessuno ha mai dimostrato interesse. I docenti non guardano come sta lo studente davvero. Tutti gli studenti in qualche modo vogliono essere i primi della classe. E anche i professori ti spronano in questa direzione”

Ma quindi è proprio come dicono questi studenti, i professori tengono di più ad un buon voto che a tirare fuori la vera essenza degli studenti ? 

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Maddalena racconta un episodio in particolare: ”Nei primi due anni avevo una professoressa di latino che per quanto mi sforzassi di studiare, continuavo a prendere insufficiente. Nelle versioni andavo male, poi studiavo tantissimo per le interrogazioni, per compensare, e prendevo comunque voti insufficienti. A fine anno ho preso il debito in latino. Mi ha promossa a settembre dicendo: “Ti do sei, così sei contenta”. Io penso che guardando il mio percorso avrebbe dovuto dire altro. Mi ero impegnata molto”. I genitori della ribelle studentessa non sapevano delle intenzioni della figlia a tal riguardo la stessa racconta: “Subito dopo l’orale ho chiamato mia mamma. Lei mi ha detto che era molto contenta, che avevo fatto bene, che avevo fatto una cosa coraggiosa”. Inoltre spiega che la commissione ha seguito il suo discorso prestando molta attenzione ed in seduta d’esame ha riscontrato ascolto ed empatia elementi che le erano mancati negli anni precedenti, a tal proposito la studentessa dichiara: “Mi ascoltavano con interesse. Mi hanno detto che essendo dentro al sistema sanno che ci sono delle cose che non vanno bene ma che cambiarle è difficile. Per la prima volta credo di aver sentito il loro aspetto umano più profondo”.

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Gianmaria e Maddalena, hanno messo in moto una vera e propria rivoluzione nell’ambito dell’educazione scolastica, sono ostinati a cambiare questo sistema che non funziona più, e come loro chissà quanti altri studenti ancora, Maddalena a tal riguardo conclude in questo modo la sua intervista al Corriere del Veneto e dichiara: “Ci siamo fatti un’idea delle criticità che ci sono nel mondo in cui viviamo. Proveremo a cambiarle. Come? Non lo so ancora. In Nord Europa a scuola si abbatte la competitività con nuovi sistemi di insegnamento. Potrebbe essere la strada giusta”. Questa vicenda, come quella di Gianmaria, lascia sorpresi ed increduli molti, è bene comprendere la posizione degli studenti, il fatto che in questi anni si siano sentiti poco capiti, ma mettere in discussione l’intero sistema scolastico italiano è davvero una decisione ardua, alcuni esperti hanno appoggiato la decisione dei due studenti riconoscendo delle fratture in questo sistema, ma molti altri, soprattutto docenti ed educatori, restano ancora perplessi, riconoscendo l’importanza di mettersi alla prova durante l’esame di maturità.


di NATALIA SESSA

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