MATURITÀ: ESAME ANNULLATO MA IL CELLULARE ERA STATO PRESCRITTO DAL MEDICO PER GESTIRE L’ANSIA
- La Redazione

- 2 ago
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Aggiornamento: 4 ago
Aveva due cellulari, uno consegnato e uno tenuto con sé per ragioni mediche. Per il Tar resta la violazione delle regole: dovrà ripetere l’anno...

Aumentano i casi che riguardano gli studenti sull’utilizzo dello smartphone durante gli esami di maturità. In questo caso, del tutto originale, vede come protagonista una studentessa di Terni che durante l’esame è stata “beccata” con il cellulare, circostanza che inevitabilmente ha avuto delle forti ripercussioni, la giovane è stata sospesa dall’esame.
Dopo l’accaduto la studentessa ha deciso di presentare ricorso e, nell'attesa della sentenza che la riguardava, ha superato tutte le prove suppletive. Ma la risposta del Tar non ha tardato ad arrivare, la giovane dovrà ripetere l’ultimo anno di scuole superiori. Nella sentenza, è anche riportato che la presidente di commissione aveva più volte ribadito agli studenti di consegnare gli smartphone prima dell’inizio delle prove. La studentessa in questione aveva la media dell’8,64 e 34 crediti formativi, ottimi risultati che non facevano pensare ad una probabile bocciatura, tanto da ricorrere ad escamotage per boicottare l’esame.
I giudici hanno rigettato il ricorso sulla base della ricostruzione dei fatti fornita dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, che ha confutato le affermazioni della difesa. Secondo gli avvocati, la studentessa avrebbe tenuto spento il secondo cellulare, senza nasconderlo. In definitiva, i dispositivi in suo possesso erano due: uno consegnato regolarmente alla commissione esaminatrice e l’altro trattenuto con sé durante la prova.
Il Tar si esprime sulla sentenza: “il senso di responsabilità ed il rispetto delle regole sono una componente importante della maturità personale di uno studente”, mentre l’avvocato che segue le pratiche della studentessa starebbe già pensando ad un ricorso al Consiglio di Stato. Durante l’udienza la giovane ha dichiarato che sarebbe stata disposta a far controllare ulteriormente il cellulare per dimostrare il mancato utilizzo durante gli esami di maturità. Inoltre agli atti è presente anche una prescrizione medica che precisa che la giovane aveva necessità di tenere con sé il cellulare per ridurre il senso di ansia e frustrazione legata all’allontanamento da sua madre in un momento di forte preoccupazione.
di NATALIA SESSA






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1) perché non ha avvisato la commissione prima dell'inizio della prova?
2) se soffre di questa "patologia" vuol dire che durante l'anno scolastico quando faceva i compiti in classe aveva il cellulare e gli insegnanti non se ne sono mai accorti?
3) come mai ha presentato solo ora e solo in sede di giudizio quel certificato? Perché nei 5 anni di liceo non lo ha mai presentato?