Lucangeli: “I bambini e gli adolescenti hanno bisogno di sentirsi visti per sentirsi amati. Restituiamo ai giovani uno sguardo autentico, non giudicante. Il dolore mentale va riconosciuto e accolto"
- La Redazione

- 2 ott
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Rivolgiamo ai bambini e agli adolescenti uno sguardo autentico perché loro hanno bisogno del nostro supporto, nel nostro…

Daniela Lucangeli, stimata scienziata e docente di Psicologia dello sviluppo all'Università di Padova, nell’ambito di un Convegno tenutosi presso l’Università di Roma, è intervenuta per spiegare quanto sia importante superare il dualismo corpo-mente.
Solo in tale prospettiva, infatti, si riconosce che “il dolore non è solo fisico o solo mentale, ma è un segnale che coinvolge l’intero organismo vivente. La coscienza, che ci rende capaci di sentire, riconosce e risponde ai segnali di dolore secondo leggi filogenetiche, ossia di specie. Non possiamo più ignorare il dolore della mente come se fosse secondario: è parte integrante della nostra sopravvivenza”.
La docente di Psicologia dello sviluppo, attraverso la sua significativa riflessione, vuole spiegare come i suicidi adolescenziali, sempre più frequenti, non rappresentino un gesto improvviso ma un processo graduale.
“Togliersi la vita non è un atto improvviso dovuto a un effetto traumatico, bensì l’esito di una lunga condizione di non tolleranza del segnale di dolore che si accumula, goccia dopo goccia, fino a rendere la vita insostenibile. Non è un gesto contro la vita, ma contro un dolore che non trova vie d’uscita”, in tal modo continua la sua ragguardevole disamina la stimata scienziata.
Dunque, proprio per tale ragione, è importantissimo e fondamentale intervenire prima, riconoscendo alcuni segnali inequivocabili.
Il sistema educante, composto dalla famiglia, dalla scuola, ma anche dall’intera società, deve imparare a riconoscere e decodificare i segnali del dolore; questo proprio perché le figure significative fungono da mirror di riferimento, specchi nei quali i giovanissimi vedono riflessa la loro immagine.
Ecco allora l’importanza di restituire ai giovani uno sguardo autentico, non giudicante, proprio perché “se un ragazzo riceve dalle figure per lui significative un rimando costantemente negativo, si sente invisibile, non degno di sguardo. E quando ci si sente non visti o non riconosciuti nella propria interezza, si perde il senso del proprio valore. L’autolesionismo e il suicidio possono nascere anche da questa invisibilità”.
Daniela Lucangeli, infatti, parla di “Parental Phubbing”: si tratta di genitori che ignorano i loro figli, una negazione dello sguardo e del riconoscimento. Ma non bisogna dimenticare che i bambini e gli adolescenti hanno bisogno di sentirsi visti per sentirsi amati.
Il suicido, infatti, viene definito come un atto “contro natura” e “contro tempo evolutivo” perché l’adolescenza dovrebbe essere la fase in cui si desidera maggiormente vivere, esplorare, autoaffermarsi.
Ma “quando la tensione alla vita di un adolescente non trova valore nel riflesso dello sguardo altrui, può emergere la pulsione di morte. Un cortocircuito evolutivo che dobbiamo imparare a prevenire”, così come ci spiega dettagliatamente Daniela Lucangeli.
Troppo spesso però gli adulti hanno sottovalutato il dolore della mente ed è per tale motivo che dobbiamo comprendere fino in fondo come il dolore mentale vada riconosciuto, ascoltato e accolto.
Dunque, rivolgiamo ai bambini e agli adolescenti uno sguardo autentico perché loro hanno bisogno del nostro supporto, nel nostro appoggio: nessun bambino o adolescente merita l’indifferenza di chi ha la responsabilità di esserci sempre; nessun bambino o adolescente merita di sentirsi invisibile, non degno neppure di uno sguardo, da parte di chi ha la responsabilità di proteggerlo sempre, soprattutto quando quella fragilità appare così insormontabile.
di VALENTINA TROPEA






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Credo con molta onestà intellettuale che questo circuito di estrema nefandezza sia dovuto al sistema politico che ci dirige come burattini.
Viviamo in una società gassosa che premia la violenza, la male educazione,il non rispetto dell' Altro...
Cresce sempre più il mercato dell' individualismo, io valgo se ho e non se sono... Bisogna che al pensiero segue l' azione nel determinare una Vita viva sempre ad ogni essere umano.