Recalcati: "Non esistono genitori perfetti, esemplari, infallibili, ma solo genitori presenti e consapevoli dell’impossibilità del proprio mestiere perché è impossibile non sbagliare nell’educare”
- La Redazione
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I peggiori genitori ed i peggiori insegnanti sarebbero coloro che si propongono quali modelli ideali di maestri o di padri e madri. Il mestiere del genitore condivide con quello del maestro…

Essere bravi educatori, in qualità di genitori, appare oggi compito assai arduo e complesso, anche e soprattutto alla luce di adulti di riferimento che prediligono porsi quali guide ideali per i propri figli, modelli da emulare senza mai mettersi in discussione.
A tal fine lo psicoanalista e saggista italiano Massimo Recalcati richiama alla memoria Freud, il quale evidenziava proprio il carattere impossibile del mestiere del genitore, principalmente per due ragioni.
“La prima, piuttosto disarmante, è che fare il genitore è un mestiere impossibile perché ci espone continuamente ai nostri inevitabili fallimenti. La seconda, quella che forse può rincuorare, è che i migliori genitori sono quelli più consapevoli di questa impossibilità. Con l’inevitabile conseguenza che i peggiori sarebbero invece quelli che si istituiscono come genitori esemplari”.
Ed allora perché tale mestiere sarebbe così impossibile? Perché si può esercitare tale funzione solo in modo incerto, insufficiente e provvisorio?
Questo perché, così come ci spiega accuratamente lo psicoanalista, “il processo dell’educazione dei figli non può che essere una difficile e avventurosa navigazione a vista. La mano dell’educatore non può essere una mano ferma che scongiura il dubbio e l’angoscia”.
Pertanto i peggiori genitori ed i peggiori insegnanti sarebbero coloro che si propongono quali modelli ideali di maestri o di padri e madri. Il mestiere del genitore, infatti, condivide con quello del maestro l’impatto con il muro dell’impossibilità.
“Nessuno può, infatti, possedere la risposta infallibile su quale sia il senso della vita, del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto. Nondimeno nessuno può garantire felicità o piena realizzazione alla vita dei propri figli. Tutti coloro che si trovano impegnati nella responsabilità di educare sono costretti a barcamenarsi alla meno peggio rinunciando alla favola della mano sicura che guida con sguardo aperto verso il futuro la vita dei propri figli. Questo spiega anche perché i peggiori genitori siano, a giudizio di Freud, quelli che invece pensano di essere dei buoni genitori, di incarnarne il loro modello ideale”, in tal modo culmina la sua significativa disamina Massimo Recalcati.
Dunque non esistono genitori perfetti, esemplari, infallibili, garanti della felicità dei propri figli, ma anzi essere un bravo genitore significa in primis avere piena consapevolezza dell’impossibilità del proprio mestiere perché è impossibile non sbagliare nell’educare.
Pertanto non esistono genitori ideali ma solo genitori imperfetti che, giorno dopo giorno, sbagliano, falliscono, cadono, ma trovano sempre la forza di rialzarsi e di esserci al fianco dei propri figli così da accompagnarli lungo il cammino della vita, sperimentando i propri limiti ed impegnandosi per fare sempre del loro meglio.
di VALENTINA TROPEA






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