INIZIO ANNO CON "UN PRECARIATO INFINITO", GILDA: "NO AL VOLONTARIATO DIFFUSO, BISOGNA ATTENERSI AI DOVERI E PRETENDERE I DIRITTI"
- La Redazione
- 17 ore fa
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"Noi insegnanti siamo sempre in prima linea a sopperire alle lacune del sistema e spero che siano sempre di più coloro che imparino a dire di no, attenendosi solo a quello che è d’obbligo, evitando così il volontariato diffuso..."

“Buon inizio di anno scolastico a tutti i colleghi e a tutto il personale della scuola. Nonostante siano passati 12 mesi restano i problemi di sempre apparentemente incancreniti e irrisolvibili”. Sono le parole del coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti Vito Carlo Castellana.
“Dalla fatiscenza di alcuni istituti alle classi affollate, da una burocrazia sempre più molesta ad un precariato infinito, da una normativa confusa ad un rinnovo contrattuale che procede a rilento e con scarse risorse. Per non parlare, inoltre, di un reclutamento confuso e iniquo, di enti di formazione che considerano gli insegnanti un bancomat o dei contributi alle scuole paritarie che crescono a maggior ritmo rispetto a quanto stanziato per la scuola pubblica”.
Nella messa a punto di quanto ancora rimane invariato, Castellana lancia poi un messaggio ai docenti.
“Noi insegnanti, con professionalità e dedizione, siamo sempre in prima linea a sopperire alle lacune del sistema e spero che siano sempre di più coloro che imparino a dire di no, attenendosi solo a quello che è d’obbligo, evitando così il volontariato diffuso”.
La Gilda degli Insegnanti in questo panorama può e deve restare il punto di riferimento per una scuola di qualità, con docenti di ruolo, ben pagati e liberi dalle molestie burocratiche.
“Solo così – conclude Castellana – dal basso, inizieremo a cambiare il sistema scolastico e a scardinarne la deriva a cui ci ha portato un'autonomia scolastica incontrollata e spesso anarchica.
Continueremo a dare voce alle istanze di tutti coloro che credono in un cambiamento e che vogliono riportare il tema dell'istruzione e gli insegnanti al centro del dibattito politico”.
di ISABELLA CASTAGNA
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