Nel vademecum inviato alle scuole il Ministero impone il monitoraggio dell’aria nelle aule
L’anno scolastico 2022/23 è ormai iniziato, le regole riguardo la pandemia sembrano essere molto più morbide per le studentesse e gli studenti ma gli adempimenti per il monitoraggio del virus restano invariati. Le scuole dovranno seguire il vademecum formulato dal Ministero dell’Istruzione.
“In continuità con gli anni precedenti, si conferma l’attivazione del sistema di monitoraggio per valutare gli impatti che la diffusione del virus ha su tutti i gradi del sistema educativo di istruzione e di formazione.
Con successiva nota verranno fornite alle Istituzioni scolastiche le istruzioni operative per la compilazione della rilevazione che verrà resa disponibile prima dell’inizio delle lezioni”.
La nota del 19 agosto prevede che i Dirigenti scolastici facciano monitorare l’aria:
“La qualità dell’aria indoor, sia dal punto di vista degli inquinanti che della carica microbica, è un requisito essenziale per il mantenimento della buona salute della popolazione scolastica e per il suo sviluppo conoscitivo”.
Dalla FAQ ministeriale si legge:
Quali sono gli adempimenti di competenza del dirigente scolastico a seguito dell’emanazione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 luglio 2022 (pubblicato in G.U. 03-08-2022, n. 180) recante le Linee guida sulle specifiche tecniche in merito all’adozione di dispositivi mobili di purificazione e impianti fissi di aerazione e agli standard minimi di qualità dell’aria negli ambienti scolastici e in quelli confinati degli stessi edifici?
Come previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 luglio 2022, “Il dirigente scolastico richiede alle Autorità competenti (Dipartimenti di prevenzione delle ASL e ARPA) di effettuare le attività preliminari di monitoraggio della qualità dell’aria e di individuazione delle soluzioni più efficaci da adottare in conformità con le presenti linee guida. Sulla base degli esiti della predetta attività il dirigente scolastico richiede all’ente proprietario dell’edificio di attivarsi per porre in essere gli interventi necessari, secondo quanto previsto dalla normativa vigente.”
di CARLO VARALLO
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